A.i.a.c. Michele Marton. "Società, prendete allenatori qualificati"
Ancora Marton: "Potremmo coprire tutte le panchine necessarie"
Venezia. Momentaneamente fermo ai box per motivi di salute, Michele Marton, presidente dell'Associazione allenatori della provincia di Venezia, mostra l'emergia e la stessa grinta che lo caratterizzano quando siede in panchina. Almeno quando difende la sua categoria, a suo dire non abbastanza valorizzata.
"Mi rivolgo alle società. Quando si tratta di scegliere un allenatore per la prima squadra o il settore giovanile, non affidatevi agli amici e non fate favoritismi. Ci sono molti bravi allenatori fermi e senza panchina che garantirebbero qualità e professionalità."
Ma non è tutto.
"Non pensiate che stia cercando un posto. Non è questo il mio scopo. Io difendo la mia categoria e soprattutto i nuovi giovani allenatori usciti dai corsi provinciali. Corsi che sono diventati molto selettivi con una frequenza di tre mesi e non più di sole sette settimane."
E per quanto riguarda le retribuzioni.
"Negli ultimi tempi il rimborso degli allenatori è sceso del 40%, quindi, ancora a tutte le società: non pensiate che prendendo persone non qualificate siano meno cari di allenatori ufficiali. Inoltre la cosa più importante. Chi allena senza patentino non ha idea di cosa voglia dire insegnare ai ragazzi lo sport. Rischiano di fare più danni che benefici. Ripeto non mi interessa piazzare vecchi allenatori, ma i nuovi, bravi mister che sono usciti dai nostri ultimi corsi. Uno tra tutti? Matteo Vianello che sta guidando alla grandissima il Real Martellago in una categoria difficile come la Promozione. I miei sinceri complimenti per Matteo, forse il più conosciuto, che ha saputo, dopo una grande carriera da giocatore, rimettersi in gioco, ricominciare. Ma per tutti quelli che giocano o hanno giocato a calcio, allenare alla fine è l'obiettivo forse più importante della carriera."
Per un obiettivo finale chiarissimo.
"Secondo i miei calcoli se tutte le società si rivolgessero ad allenatori qualificati, forse riusciremmo a piazzare tutti i nostri ragazzi. Anche i genitori dovrebbero pretendere dalle società istruttori con la qualifica. Perché crescere i giovani ragazzi, i futuri uomini, è una responsabilità enorme."
Chi ha orecchie per intendere intenda.