Prima F. Christian Gobbato re dei bomber con 9 reti, tutte su azione
Il capitano del Caerano punta almeno a quota 15. "Il gol più bello? Quello su pallonetto da fuori area contro l'Union Rsv"
Vai alla galleriaNove gol in 10 partite di campionato per Christian Gobbato (in foto). L’attaccante del Caerano, classe 1984 di Volpago, è capocannoniere nel girone F di Prima categoria e ha sempre segnato su azione. Cresciuto nel settore giovanile del Montello e del Treviso, ha iniziato la carriera in prima squadra al Nervesa in Eccellenza, poi Atletico Porcellengo, Fulgor Trevignano, San Floriano, Eclisse Careni Pievigina e San Gaetano. Questo è il quinto anno a Caerano, gli ultimi tre con la fascia di capitano.
Christian, il gol della scorsa settimana contro il Carmenta non è servito...
«L’ho realizzato all’87’ ed è valso il momentaneo vantaggio per 2-1, ma nei minuti di recupero c’è stata la beffa perché gli avversari hanno segnato due reti e ribaltato il risultato sul 3-2. Abbiamo iniziato la stagione con ambizioni importanti, mirando ai primi tre posti in classifica. Ad oggi però non posso negare che il rendimento sia sotto le aspettative (biancorossi sesti, ndr). Facciamo tanti gol, tuttavia ne subiamo troppi. Speriamo di migliorare nelle prossime gare. Rispetto alla scorsa stagione, quando vincevamo anche oltre il 90’, in questa ci manca forse un po’ di cattiveria».
In compenso hai una proiezione da 27 gol stagionali.
«Credo sarà difficile mantenere la media per tutte e 30 le partite di campionato. Finora ho sempre giocato nelle prime 10, segnando solo su azione, quindi senza calci di rigore. Ho fatto una tripletta con l’Union Rsv e una doppietta con il Badoere. Il gol più bello? Direi il terzo contro i riesini dell’Union Rsv: un pallonetto da fuori area».
Il tuo record storico?
«29 centri con la maglia della Fulgor Trevignano, nella stagione in cui vincemmo il campionato di Seconda categoria. Adesso sarei felice se riuscissi a terminare con 15-18 reti. Sarebbe un modo per riscattare l’ultimo biennio, che mi ha regalato meno soddisfazioni».
Che tipo di attaccante sei, e fino a quando pensi di proseguire?
«Avendo 35 anni, non o più la velocità di un tempo, ma mi è rimasta l’esperienza. Inoltre sono forte fisicamente. Tra infortuni, lavoro e altro, avevo l’intenzione di appendere gli scarpini al chiodo già l’anno scorso. Poi ci ho ripensato. Mi sento in forma, può darsi che prosegua anche dopo questo campionato».