Futuro campionati: il parere di Leopoldo Torresin e Claudio Merotto
Direttore sportivo del Cartigliano e direttore generale dell'Union Qdp
Prosegue la rubrica quotidiana dedicata a impressioni, pareri e auspici degli addetti ai lavori in merito all’emergenza Coronavirus "applicata" al calcio. Va precisato che tutti coloro che sono stati interpellati hanno premesso che la cosa più importante è la salute. Trattandosi di uno spazio calcistico, proviamo comunque a parlare di sport, nella consapevolezza che al momento le cose più importanti sono ben altre.
Leopoldo Torresin (in foto), direttore sportivo del Cartigliano in Serie D (girone C): “Come uomo di calcio, mi auguro di ricominciare a giocare già domani mattina, ma dobbiamo essere realisti: non vedo le premesse affinché si possa riprendere tra un mese. Sia perché i dati dei contagi sono in costante aumento, sia perché ci troveremmo di fronte un calendario intasato, con troppi turni infrasettimanali per una squadra dilettantistica. Forse dobbiamo dire basta e fermarci qui. Sarebbe complicato portare a termine la stagione anche per un discorso economico, poiché questa emergenza sta creando problemi agli sponsor. Che fare di promozioni e retrocessioni in caso di stop? Bella domanda, non saprei proprio cosa rispondere, nonostante io non abbia particolari interessi di classifica. Qualsiasi scelta venisse fatta, sarebbe dolorosa perché si andrebbe sempre ad avvantaggiare o a svantaggiare qualcuno, creando un’ingiustizia”.
Claudio Merotto, direttore generale dell’Union Qdp in Eccellenza (girone B): “Sul fatto di riprendere il campionato, sarei del tutto contrario. Qualora a inizio aprile l’emergenza rientrasse, saremmo comunque fermi da un mese e mezzo e non avrebbe senso fare una nuova preparazione. Per quanto riguarda il discorso promozioni e retrocessioni, essendo l'Union Qdp ultimo in classifica, il mio parere risulterebbe di parte. Se gli organici venissero riconfermati, bene; altrimenti accetteremmo ugualmente la retrocessione. Non sarà una decisione semplice per la Federazione, che dovrà tutelarsi e fare in modo di avere meno ricorsi possibili. La speranza di chiudere subito la stagione è dettata pure da un problema economico che stiamo già riscontrando, visto che gli sponsor, complice l’emergenza Coronavirus, devono mettere il calcio in secondo piano”.