Pozzonovo: il film della stagione nelle parole di mister Sabbadin
Biancazzurri coinvolti nella corsa salvezza nel girone A di Eccellenza
In attesa di eventuali provvedimenti ufficiali da parte della Federcalcio, l'ufficio stampa del Pozzonovo ha coinvolto mister Massimiliano Sabbadin (in foto) in un’interessante «botta e risposta» di cinque domande. Una mini-intervista con cui si sono toccati tutti gli aspetti più rilevanti della stagione biancazzurra.
Ne è uscita una disamina sincera e profonda, in cui l'allenatore ha ricostruito per filo e per segno la sofferta avventura degli ultimi mesi.
1. Traccia un giudizio a 360 gradi sul campionato della tua squadra.
«Sarei un bugiardo se dicessi che mi aspettavo un campionato del genere. Forse siamo stati abbagliati dall’esaltante rush finale di dodici mesi fa, quando siamo approdati ai playoff nazionali per salire in serie D. Può essere che questo ci abbia fatto iniziare la stagione con un pizzico di presunzione, a cui si sono presto aggiunti una serie di problemi in fase di preparazione che abbiamo pagato a carissimo prezzo, con una partenza a dir poco paurosa. Con il passare del tempo siamo migliorati, ma evidentemente non abbastanza. Il nostro peggior difetto? I troppi gol incassati».
2. Al momento della sospensione la classifica rispecchiava bene gli effettivi valori in campo?
«Dopo ventidue giornate la classifica è sempre abbastanza realistica. Quando ti ritrovi coinvolto in un campionato sofferto, magari hai più episodi negativi da raccontare: questi però ti possono privare di tre o quattro punti, non di dieci o dodici. In ogni caso, se avessimo tre o quattro punti in più nessuno dovrebbe gridare allo scandalo, specie ripensando a certe partite».
3. Qual è la squadra più forte che hai affrontato? E quali sono i migliori giocatori che hai potuto ammirare?
«Per la qualità dei giocatori, le squadre più attrezzate erano Montecchio Maggiore e CastelbaldoMasi. La sorpresa è indubbiamente il Sona, che per essere al comando ha evidentemente fatto qualcosina in più degli altri. Non dimenticherei tuttavia il Borgoricco, una compagine sempre molto organizzata e guidata da un bravo allenatore come Sandro Bertan. Quanto ai singoli, volutamente non cito ragazzi della mia squadra. Tra i portieri voto quindi Berto del CastelbaldoMasi e Cecchini del Valgatara, mentre come difensori scelgo Caco dell’Arcella e Buson del Borgoricco. A centrocampo Giordani del CastelbaldoMasi e Tresoldi dell’Abano e in avanti Casarotto del Montecchio Maggiore e Cappella del Borgoricco».
4. In sede di mercato, dove e come bisognerà intervenire per rinforzare la squadra?
«È prematuro rispondere adesso. Diciamo che mi sarebbe piaciuto disputare il rush finale della stagione con l’organico al completo».
5. Cos’è mancato al Pozzonovo per disputare un campionato sulla scia di quello dello scorso anno?
«Sono mancate diverse cose, in primis il non aver mai avuto a disposizione l’intera rosa. Siamo stati falcidiati da infortuni di ogni genere e da parte nostra abbiamo peccato di poca cattiveria, soprattutto all’inizio. A tutto ciò va aggiunta una buona dose di sfortuna, che in certi momenti di difficoltà rende tutto più difficile. Come già detto prima, abbiamo subìto veramente tanti gol: un dato per cui non si deve incolpare solo il reparto difensivo, perché è stato come collettivo che abbiamo fatto fatica a chiudere bene gli spazi e subire meno gli avversari nelle varie fasi di una gara. Troppi episodi negativi, troppe partite che sembravano chiuse e ci hanno lasciato con un pugno di mosche: basti pensare alle sfide di andata con Abano e Valgatara o al rigore del pareggio fallito al 94’ nello scontro diretto di ritorno con la Godigese».
Ufficio stampa Pozzonovo