Il Fontane spera nello storico salto in Prima categoria
"Sono fiducioso sulle scelte della Federazione. Se invece rimanessimo in Seconda, non do per scontato di iscrivere la squadra", confida il presidente Ivano Cagnato. Villorbesi dominatori del girone P
L'anno scorso il ripescaggio sfumò per un solo posto in graduatoria, ora invece la promozione è messa in discussione dal coronavirus. Per il Fontane sembra quasi "stregato" il salto dalla Seconda alla Prima categoria, dove la società non ha mai giocato nella sua storia. Le recenti interviste dei massimi dirigenti regionali - in materia di promozioni - fanno comunque ben sperare. Altrimenti sarebbe un'altra beffa per i villorbesi, dominatori del girone P con 12 punti di vantaggio sul Silea.
«Stiamo aspettando di ricevere comunicazioni ufficiali su come finiranno i campionati, per capire se vale la pena proseguire. Qualora rimanessimo in Seconda, non do per scontato di iscrivere la squadra», confida il presidente Ivano Cagnato (in foto), «Dopo 22 partite su 30, riterrei ingiusto annullare completamente una stagione. Posso capire il blocco delle retrocessioni, ma una formazione capolista a +12 merita di salire. Già la scorsa estate siamo stati parecchio sfortunati, sfiorando il ripescaggio. Quest'anno, che per la promozione sul campo mancava poco più di nulla, ecco un altro episodio sfavorevole che va a macchiare una stagione nella quale siamo imbattuti, con appena 9 gol subiti e tutte vittorie in trasferta. Ora la cosa più giusta sarebbe promuovere le prime classificate e bloccare le retrocessioni. Sono d'accordo sul fatto di creare gironi più ampi nel 2020/2021, aumentando poi il numero di retrocessioni per ritornare a regime fra due anni. Mi auguro sia questa la decisione finale».
«In caso di promozione in Prima categoria - prosegue Cagnato - l'intenzione sarebbe sicuramente di iscriversi, essendo anche la prima esperienza per il Fontane in un campionato così appetitoso. Viste le grosse difficoltà che stanno colpendo gli sponsor, si andrebbe incontro a un ridimensionamento dell'80-90% del budget: ma in qualche modo, spinti da pura passione un po' come nel calcio di una volta, si riuscirebbe lo stesso a disputare la stagione. Ci saranno disponibilità economiche per tenere in piedi solo le strutture, per il resto i ragazzi dovranno capire che questo virus ha cambiato non solo il calcio, ma anche il mondo. Ovvio che l'aspetto più importante è la salute, mi darebbe però fastidio rimanere in Seconda, eventualità in cui sarei titubante sull'iscrizione della squadra. Dopo tanti sforzi e investimenti, verrebbero infatti a mancare gli stimoli e l'entusiasmo per proseguire. Sono comunque fiducioso sulle scelte della Federazione».