Michielin, 30 anni ininterrotti di carriera: 'Scalpito per riprendere'
L'estremo difensore classe 1973 gioca con l'Union Rsv in Prima categoria. Ha due figli, entrambi portieri al Cittadella, con i quali si è allenato in giardino durante il lockdown. "Nonostante il Covid non ho perso l'entusiasmo e ho tanta voglia di tornare in campo"

Solo il Covid è riuscito a sospendere per qualche mese la carriera ultra-decennale di Francesco Michielin (nella foto). Il portiere classe 1973, montebellunese di origine ma residente a Vedelago, da trent'anni ininterrotti difende i pali nelle categorie regionali. Per lui mai una stagione senza guantoni: merito dello spirito di sacrificio e della costanza negli allenamenti, accompagnati da una passione smisurata e – perché no – dalla fortuna di essere rimasto sempre integro fisicamente. Il 2020 ha però riservato una lunga sosta dei campionati da febbraio a settembre, alla quale si aggiunge quella in corso, che durerà almeno fino ai primi mesi del 2021. Un digiuno di calcio mai provato prima.
Dopo le giovanili al Montebelluna, Michielin ha vestito le maglie di Altivole, Valdosport, Pederobba, Istrana, AsoloFonte, Giorgione, Massanzago, Vedelago, Zero Branco, Loreggia, Campetra, Salvatronda, Ospedaletto, SP 2005, San Floriano, Virtus Savio, Città di Asolo e da un anno è all’Union Rsv – nel girone F di Prima categoria – dove da settembre ha giocato 4 partite su 4 con i riesini (rinviate le altre due), risultando spesso e volentieri tra i migliori in campo. In tutto 5 campionati vinti in carriera, più altre due promozioni tramite i playoff. In una finale spareggio, disputata a Spresiano contro il Cappella Maggiore, l’estremo difensore oggi 47enne pareggiò al 94’ per l’Ospedaletto. Tra i ricordi indelebili pure il record di imbattibilità di mille minuti a Massanzago, Promozione 2008/2009.
Francesco, come stai vivendo questo 2020 con lunghe soste e poche gare giocate?
“Non ho perso l’entusiasmo, anche grazie ai miei due figli di 10 e 15 anni, entrambi portieri al Cittadella. Durante il primo lockdown ci siamo allenati insieme in giardino. Adesso credo dovremo farlo nuovamente, all’Union Rsv infatti l’attività è stata fermata. Scalpito dalla voglia di tornare a giocare, non c’è niente di meglio che sentire il profumo dell’erba la domenica”, racconta Michielin, che proprio l’altro ieri è guarito dal Covid dopo averlo vissuto quasi da asintomatico. “Penso che un portiere possa trarre maggior giovamento dagli allenamenti individuali rispetto ai giocatori con altri ruoli. Di fatto si può curare ogni aspetto, tranne la parte “situazionale” data dalla partitella. Ho ancora voglia ed energia per continuare la carriera, speriamo che l’emergenza coronavirus finisca presto”.
