Patto Dolomitico: il Piave è la prima società ad aderire
Il progetto di collaborazione territoriale ha lo scopo di cementare il rapporto tra la Dolomiti Bellunesi e l'intera provincia

L’U.S.D. Piave è la prima società ad aderire al Patto Dolomitico. Ovvero, al progetto di collaborazione territoriale che ha lo scopo di cementare il rapporto tra la SSD Dolomiti Bellunesi e l’intera provincia. E far sì che il movimento calcistico possa crescere nel segno della coesione.
In questo senso, il club di Serie D si apre al territorio, mettendo a disposizione servizi, attività, professionalità, idee: «Il progetto è molto interessante - afferma il presidente del Piave, Luca Sartorato - e lo abbiamo accolto con piacere, su input di uno dei nostri allenatori. Perché è vero che siamo una sorta di famiglia e che il calcio, per noi, ha risvolti soprattutto di natura sociale. Ma, come ogni famiglia, vogliamo migliorare. E l’entrata nel Patto Dolomitico ci aiuterà di certo».
Il Piave era affiliato col Pordenone: «Una bella esperienza. Peccato solo che la sinergia sia coincisa con i due anni del Covid. In più, la distanza e le difficoltà di natura logistica non ci hanno agevolato».
La realtà presieduta da Sartorato si lega quindi alla SSD Dolomiti Bellunesi: «Ci stimola l’idea di essere seguiti lungo un percorso che prevede incontri mensili, allenamenti condivisi e appuntamenti di formazione per i nostri tecnici».
A Borgo Piave, il pallone ha visto ufficialmente la luce negli anni Sessanta: «Ora abbiamo 25 giocatori che compongono la rosa di Terza categoria, altri 25 arricchiscono la selezione Allievi e 20 quella dei Giovanissimi - conclude il massimo dirigente - mentre fra Esordienti e attività di base accogliamo una quindicina di ragazzi. Il nostro campo è a Salce. L’obiettivo? Crescere. Sì, uniti si cresce».
Soddisfatto pure il responsabile tecnico del vivaio dolomitico, Yari De Rossi: «Siamo molto contenti di avere il Piave all’interno del Patto Dolomitico. Ha dimostrato una forte volontà di collaborare con noi: sarà una sinergia proficua, ne siamo sicuri».
Ufficio stampa Dolomiti Bellunesi
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