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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Padova


Giorgio "Ferguson" Favrin, da 22 anni di fila sulla stessa panchina

Allena il Mottinello (in Seconda categoria) del presidente Adriano Turcato. "I ricordi più belli? La vittoria del campionato 2015/2016 e la super rimonta contro il Porto Tolle"

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Talvolta capita di dare del “Ferguson” ad un allenatore per la sua lunga permanenza sulla stessa panchina, ma ad avvicinarsi ai 27 anni consecutivi di Sir Alex con il Manchester United (dal 1986 al 2013) nei campionati dilettantistici del Veneto non ci riesce quasi nessuno. Un tecnico sulla buona strada, caso forse più unico che raro, è Giorgio Favrin: da 22 stagioni di fila guida infatti la prima squadra del Mottinello, società di una frazione divisa tra i comuni di Galliera, dove ha la sede, e Rossano.

Classe 1962, Favrin è di Rossano, lavora a Riese ed è tuttora l’unico tecnico nella storia del Mottinello, che attualmente milita in Seconda categoria.
«Quella in corso è la mia ventiduesima stagione consecutiva al timone della prima squadra, comprese le prime tre nelle quali rivestivo il ruolo di giocatore-allenatore. Ho iniziato quando è nata la società, partendo dalla Terza categoria. Al mio fianco ho sempre avuto il presidente Adriano Turcato: quando a fine stagione si tratta di rinnovare, ci basta uno sguardo».

C’è quindi l’intenzione di proseguire?
«Finché ci divertiamo, andiamo avanti. Nel 2022 compirò 60 anni, non ho aspirazioni di allenare in Eccellenza o Serie D. Il mio legame col Mottinello va oltre il calcio, c’è un rapporto umano e di amicizia. Inoltre siamo in pochi in società: se venisse a mancare una spalla, sarebbe dura».

Difficile trovare gli stimoli rimanendo a lungo nello stesso posto?
«Le motivazioni le trovo facilmente, perché prima di tutto viene il gruppo e il divertimento. In fin dei conti siamo dilettanti, gente che lavora, non siamo obbligati a vincere a tutti i costi. Il momento più bello è a fine gara, quando si resta insieme in sede. Il nostro gruppo è molto unito, ogni anno il nostro organico cambia poco rispetto alla stagione precedente. Adesso ho ragazzi giovani, molti nati nel 1998, 1999 e 2000. Il più vecchio è del ‘92».

Ricordi indelebili?
«La vittoria del campionato di Seconda categoria nella stagione 2015/2016 è stata un’esperienza bellissima. Siamo saliti in Prima, cosa mai avvenuta in precedenza per il Mottinello, rimanendoci per due stagioni. Memorabile l’ottavo di finale del 2016 contro il Porto Tolle per il titolo regionale, competizione alla quale partecipano le vincitrici dei gironi di campionato. Stavamo perdendo 1-4 a 10’ dalla fine, oltretutto in inferiorità numerica, ma nel giro di pochi minuti abbiamo vinto 5-4 qualificandoci al turno successivo. Altra gara da ricordare è la vittoria casalinga in campionato, per 4-2, contro la corazzata Luparense in Prima categoria».

Che tipo di allenatore è?
«Nel rettangolo di gioco sono un po’ focoso: se devo dire una parolina, ne dico due. Qualche turno di squalifica dal giudice sportivo l’ho preso».

Carriera da calciatore?
«Ho iniziato a giocare a 14 anni, facendo tutto il settore giovanile del Rossano. In seguito sono passato agli Allievi del Cittadella, quindi il ritorno al Rossano con l’esordio in prima squadra. Dal 1987/1988, per tre stagioni ho vestito la maglia del Ramon allenato da Franco Caon, mentre dal 1990 al 1998 ho giocato con l’ex squadra di Cà Rainati, vincendo anche il campionato di Seconda. Poi è cominciata l’esperienza al Mottinello».

Un suo giocatore fedelissimo?
«Probabilmente l’unico che ha fatto tutto il percorso dai Pulcini alla prima squadra del Mottinello è Andrea Turcato, classe 1984, figlio del presidente e in rosa fino a due anni fa. Ha appeso gli scarpini al chiodo, diventando un nostro dirigente. Potrei nominarne diversi, ma un altro giocatore che ricordo con piacere è Luca Trevisan, del ‘74, bomber da 30 gol a campionato. Ed è originario proprio di Mottinello».

Com’era iniziato questo campionato e come state vivendo la sospensione causata dal Covid?
«Siamo ancora imbattuti nel girone G di Seconda grazie a due vittorie e 4 pareggi dopo 6 giornate. L’attività della prima squadra è completamente ferma dallo scorso ottobre, cioè da quando il Dpcm ha bloccato le competizioni dilettantistiche regionali e provinciali. Fare allenamenti individuali con distanziamento, senza l’utilizzo di docce e spogliatoi, a mio avviso è improponibile, a maggior ragione se ci sono ragazzi che arrivano da 15-20 chilometri. Il Covid comunque non ha scalfito la passione per il calcio. Ci manca la domenica, era sacra: l’ora e mezza prima del fischio d’inizio, la preparazione della partita, i 90 minuti agonistici. Spero che si possa tornare al più presto alla normalità. Per il resto ci si abitua a tutto. Il settore giovanile, invece, si è fermato con gli allenamenti a metà dicembre ma a breve dovrebbe ripartire, ancora a livello individuale e nel rispetto del protocollo sanitario. Per i giovani è fondamentale fare almeno un po’ di movimento».

Ancora qualche anno e Favrin eguaglierà in termini di longevità Ferguson (solo per citare il caso più famoso, ma basta spostarsi a Verona per trovare l'"eterno" Gigi Fresco alla Virtus). Se la passione non tramonterà, perché non puntare poi al record assoluto del francese Guy Roux, che ha guidato l’Auxerre per 43 anni totali fino al 2005, di cui 39 consecutivi. Ad oggi risulta essere il tecnico più a lungo legato ad una singola squadra del calcio professionistico mondiale.

Nella galleria immagini: il presidente Adriano Turcato e l'allenatore Giorgio Favrin (foto da calciovicentino.it).

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  • Turcato e Favrin
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  Scritto da Alberto Zamprogno il 04/02/2021
 

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