Juniores nazionali, stagione sospesa. Ne parliamo con Stefano Bernardi
Allenatore della formazione under 19 dell'Union Clodiense. "Mi dispiace molto per i ragazzi, in pratica hanno perso due anni"
Mercoledì è calato definitivamente il sipario sul campionato Juniores nazionali 2020/2021. Le uniche partite giocate rimarranno quelle dello scorso ottobre, quando si è fatto in tempo a disputare solo tre turni.
Ne abbiamo parlato con Stefano Bernardi (nella foto), tecnico della formazione under 19 dell’Union Clodiense. È il suo settimo anno sulla panchina granata. In carriera ha allenato anche il Gordige in Serie B femminile e lo Scardovari in Promozione. Da giocatore, invece, ha vestito le maglie di Chioggia Sottomarina (da capitano), Porto Viro e Ariano Polesine.
“Lo stop del campionato è un disastro, purtroppo i ragazzi hanno perso due anni”, osserva Bernardi, “Noi ci siamo sempre allenati da agosto, anche per tutto il mese di dicembre, con tre allenamenti a settimana nel rispetto del distanziamento. Avevamo voglia e speranza di tornare a giocare, ma dopo l’ennesimo rinvio – quello di gennaio – ho iniziato a pensare che sarebbe arrivato lo stop definitivo. E così purtroppo è stato”.
“Dal febbraio 2020 abbiamo giocato solo tre partite contro Manzanese, Union Feltre ed Este. Tra l’altro non è stato possibile nemmeno allenarsi con la prima squadra, poiché solo in Serie D effettuano i tamponi ogni settimana. Ho aggregato al gruppo di mister Andreucci 4 ragazzi: Francesco Fassari, Emanuele Scarpa, Francesco Marino e Nicolò Penzo. Ora con il resto degli Juniores, in gran parte classe 2002 e 2003, ci siamo fermati del tutto, complice il Veneto che diventa zona rossa”.
“Questo campionato è bello perché viene giocato per prepararsi a fare il salto in prima squadra – prosegue Bernardi – Temo che nella prossima stagione, sperando che si possa tornare in campo, l’annata più penalizzata sarà quella dei 2002: salvo un blocco delle età, fra un anno solo due 2002 potranno infatti giocare nel campionato Under 19 come fuoriquota (ad oggi sono permessi due 2001 e un fuoriquota di qualsiasi anno, ndr). Dopo aver fatto tutto il percorso nel settore giovanile, a causa del Covid gli Juniores non sono riusciti a mettersi in luce e a farsi valutare. Può darsi che i direttori sportivi dovranno puntare soprattutto sui giovani dei professionisti”.
“Mi dispiace molto per i ragazzi, li ho visti amareggiati – ribadisce il tecnico dell’Union Clodiense U19 – Mi metto nei loro panni avendo giocato per anni a calcio, e li capisco perfettamente. Si sono sempre allenati con voglia, ma quando ci si avvicinava alla ripartenza e poi veniva prorogata la sospensione, era sempre un brutto colpo. La partita del sabato rappresenta infatti un importante obiettivo, una valvola di sfogo al termine della settimana. Sono preoccupato per i ragazzi anche a livello sociale. Speriamo che nei prossimi mesi possano disputare almeno qualche torneo”.