Lo Spinea inizia a prepararsi alla D. Intervista al presidente Scopece
"È molto probabile la riconferma dell'allenatore Pier Paolo D’Este e del suo secondo Filippo Vianello"
Vai alla galleriaA Spinea sono ancora fresche le emozioni per il successo casalingo di domenica contro il Giorgione, valso la vittoria del girone B di Eccellenza e il ritorno in Serie D dopo 39 anni. Al presidente Mario Scopece (nella foto) abbiamo chiesto come sta iniziando a muoversi la società gialloblù in vista della prossima stagione.
Presidente, partiamo da chi sarà l’allenatore.
“È molto probabile la riconferma di Pier Paolo D’Este e del suo secondo Filippo Vianello. Se lo meritano, anche il direttore sportivo Andrea Benfatto è d’accordo sulla loro permanenza”.
A livello di strutture siete pronti?
“Ci stiamo muovendo con l’amministrazione comunale, che si è già espressa per darci una mano. Sappiamo che in D serve un settore separato per gli ospiti. Spinea è candidata ad essere Città dello sport 2023, quindi l’amministrazione sta lavorando per lo sport in generale e metterà mano alle strutture”.
In Serie D molte squadre si allenano al pomeriggio.
“Dobbiamo capire se proseguire con gli allenamenti serali o se passare a quelli pomeridiani. Penso che l’indicazione sia di mantenere gli orari serali, anche per avere meno difficoltà nella ricerca di giocatori”.
Che tipo di stagione intendete affrontare da neopromossi?
“Come primo anno punteremo alla salvezza, dobbiamo abituarci alla nuova categoria. Gli impegni sono tanti, vogliamo capire come funziona la nuova realtà. Una parte della squadra verrà sicuramente mantenuta, poi ci saranno anche dei rinforzi. Ricordo che la nostra era la rosa più giovane del girone B. Per il campionato appena terminato non ho messo nessuna pressione ai giocatori, né al mister e né al diesse. Altre formazioni, come lo stesso Giorgione, erano invece partite con l’ambizione di vincere. Tra l’altro fino al giorno della riunione con il Comitato regionale, la nostra partecipazione a questo campionato era incerta. Poi ho deciso per il prendervi parte, visto anche il 'sì' delle società a noi limitrofe”.
Avete testato il meccanismo dei tamponi, con i relativi impegni e costi. Se queste procedure fossero obbligatorie anche a settembre, secondo lei sarebbero sostenibili per le società dilettantistiche?
“Premetto che a Spinea abbiamo fatto riferimento a un medico privato, e probabilmente questa è stata una scelta che ci ha facilitato sul piano logistico. Riguardo i costi, in media sono 450 euro a settimana. In un campionato di due mesi incidono relativamente, inoltre speriamo in un rimborso dalla Figc, però in una stagione intera possono pesare, presumo soprattutto nelle categorie minori come in Prima, Seconda e Terza. Speriamo che la pandemia passi e che i tamponi non siano più necessari”.