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Edizione provinciale di Treviso


Gabriele "Lele" Rado lascia l'Union Pro dopo 17 anni

Nella società di Mogliano e Preganziol ha collaborato come allenatore del settore giovanile e nell'ultima stagione come direttore tecnico

Gabriele "Lele" Rado (nella foto) dopo ben 17 anni all'Union Pro come allenatore del settore giovanile e nell'ultima stagione come direttore tecnico si divide dalla società di Mogliano e Preganziol. Cogliamo l'occasione per fare una chiacchierata con lui stilando il bilancio di questo lungo periodo coronato di successi.

Finisce tutto qua Lele?
"No la società è una grande società e continuerà a fare sempre il bene dei ragazzi. Per quanto mi riguarda invece sì, mi fermo qui. Come tutte le cose della vita c'è sempre una fine però se tu hai sempre dato tutto non avrai mai nessun rimpianto. Questo l'ho sempre detto ai miei ragazzi e quindi per me è una regola. Ho consegnato alla società tutto il lavoro fatto fino a giugno. Sanno cosa è stato fatto, le valutazioni individuali e dei singoli e quello che si può fare per migliorare. Ho cercato in questo ultimo anno di instaurare anche dei rapporti con le società vicine per non lasciare nulla di intentato e con qualcuno ho anche un ottimo rapporto. Questo sempre per rispetto del lavoro di tutti e per cercare di creare delle simbiosi. C'è la necessità in questo mondo del calcio di cercare di condividere e non dividere. Poi purtroppo la lotta del campanile ci sarà sempre ma la trovo deleteria in primis per i ragazzi che cercano di crescere e giocare dove meglio possono rendere. Però questo è un mio pensiero".

Lasci l'Union Pro con qualche rammarico?
"Sarei bugiardo nel dire di no ma io guardo alle cose belle ed ai rapporti veri che ho condiviso. Rammarico per dover interrompere dei rapporti con dei mister e con dei ragazzi, soprattutto con quelli che magari si sono aperti con me nei loro momenti più complicati, a loro dico che rimarranno con me e che ci sarò sempre. Rapporti schietti e corretti dicendosi le cose come stanno senza problemi, poi si va avanti ancora più forti".

Cosa ricordi con più piacere di questo lungo periodo?
"Sono stati 17 anni bellissimi. Siamo partiti con 70 ragazzi ed arrivati ai 330 attuali. Scalando categorie su categorie e crescendo ragazzi che giocano dalla Serie D alla Terza categoria, ognuno con la sua storia e ognuno con la propria scelta. Molti di loro hanno lasciato poi questa passione ed è lì che mi faccio delle domande, abbiamo fatto tutto per loro?".

L'Union Pro li ha aiutati a diventati grandi?
"Ci sono ragazzi che sono legati a questa società che ora hanno le loro attività, ce ne sono altri che ancora oggi mi scrivono, proprio l'altro giorno due di loro si sono incontrati in un locale e mi hanno mandato una foto assieme, si vive anche per queste cose".

In questo lungo lasso di tempo hai contribuito ad arricchire la bacheca anche con risultati sportivi prestigiosi giusto?
"Beh sì, in primis ho sempre lavorato per fare crescere giocatori, autostima e autonomia. Se ci riesci poi di conseguenza vengono fuori i risultati. Il risultato è solo la conseguenza di quello che fai durante la settimana, il gruppo che crei comanda sempre. Ho portato a casa due campionati regionali ed una Coppa Veneto e diversi tornei, sempre grazie al gruppo. E quando dico gruppo intendo molte volte anche di quei genitori che si sono fidati di me anche nei momenti più difficili. Ho sempre privilegiato il divertimento e l'impegno assoluto. Amo chiamarlo calcio champagne e mi viene da sorridere quando lo dico perché ricordo gli sguardi dei mie ragazzi nel cercare di portare questo pensiero in campo".

E adesso mister quale sarà la tua prossima avventura?
"Adesso vado in bici e andrò a vedere le partite tifando sempre per i ragazzi".

Come sono cambiati i ragazzi in questi anni?
"Cambiamo anche noi figurati i ragazzi ed è giusto che sia così. È capirli e non comandarli che fa la differenza. Devono capire che sono loro che devono fare qualcosa per se stessi, se vuoi puoi. Noi dobbiamo solo dare le stesse possibilità a tutti".

Ti aspettiamo presto su qualche panchina Lele, intanto ti facciamo un grosso in bocca al lupo.
"Viva il lupo!".

Intervista a cura di Alberto Duprè

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  Scritto da Redazione Venetogol il 31/05/2023
 

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