Pier Paolo D'Este (ex Spinea) analizza il girone B di Eccellenza
Con l'allenatore sandonatese, ora libero sul mercato, facciamo il punto dopo 6 turni di campionato
Approfittando della sosta forzata del campionato, dopo 6 turni abbiamo chiesto un commento sul girone B di Eccellenza a Pier Paolo D’Este (nella foto), 51 anni, residente a San Donà, allenatore dello Spinea fino a qualche settimana fa e ora libero sul mercato.
Mister, hai ritenuto giusta la sospensione dei campionati veneti per il maltempo?
“Questo rinvio me ne ha ricordato uno simile avvenuto l’anno scorso. Nelle nostre zone, parlo del Veneziano, probabilmente si sarebbe potuto giocare. Tuttavia credo che il Comitato regionale faccia un ragionamento a 360 gradi considerando tutte le province. Magari c’erano zone più colpite di altre: si rischiava di avere metà squadre che giocavano e l’altra metà no, con classifiche sfasate. Io sarei tra quelli che vorrebbe giocare, nei limiti del possibile, ma posso capire la scelta del CRV”.
Venendo all’Eccellenza B, è inevitabile chiederti prima di tutto una considerazione sul derelitto Spinea.
“Preferisco non commentare la situazione economica della società in quanto non mi sembra la sede adatta. Parlando invece sul piano calcistico, trovo di cattivo gusto utilizzare i ragazzi della Juniores al posto della prima squadra in una situazione così difficile e più grande di loro (sconfitta per 11-0 contro il PortoMansuè nell’ultima gara, ndr). Mi metto nei panni dei ragazzi: avrebbero difficoltà anche i grandi, figurarsi dei 17-18enni. In prima squadra ci si deve arrivare dopo un percorso di valorizzazione e con merito. Mi dispiace, anche perché sono legato a questa piazza visto che era il mio settimo anno in gialloblù, seppur non consecutivo. Per me questa società non ha futuro”.
Campionato falsato come la classifica marcatori?
“Riguardo i capocannonieri, qualcosa va a falsare, però non penso sia così importante la graduatoria dei bomber, non essendo ufficiale. Di sicuro il campionato è irregolare. Ad esempio il Giorgione, con i tre punti persi contro lo Spinea alla seconda giornata, adesso sarebbe al primo posto. Dopo la partita di Castelfranco, invece, lo Spinea o non si è presentato, o ha schierato i giovani. Inoltre le goleade viste nelle ultime settimane, potrebbero condizionare la differenza reti a fine stagione: ci sarà chi vince 10 o 12-0, chi invece 'solo' 4-0, e a parità di punti questi gol potrebbero decidere la posizione in classifica”.
Come vedi il campionato in generale?
“In linea di massima mi sembra equilibrato perché gran parte delle partite sono combattute. Hai sì la sensazione di stili di gioco diversi, ma non di una squadra che abbia un sopravvento sull’altra, tranne alcuni casi. Uno di questi è Sandonà-Julia Sagittaria 5-0 dell’ultimo turno, gara indirizzata quasi subito e che ho visto. La Julia Sagittaria mi dà comunque l’impressione di possedere un valore tecnico con il quale può salvarsi, nonostante il difficile avvio”.
Del Sandonà cosa pensi?
“L’ho visto bene, squadra forte, che gioca a calcio e palla a terra. Ha tante soluzioni: calci piazzati, fortissima nelle ripartenze, palleggia bene. Ho visto quasi tutte le squadre del girone B di Eccellenza, e posso dire che il Sandonà è quella che mi è piaciuta di più dal punto di vista del gioco, cosa che – parlando in generale – non sempre porta a vincere”.
Ai primi tre posti troviamo, nell’ordine, lo United Borgoricco Campetra di Alessandro Ferronato, il Giorgione di Davide Zenorini e il Vittorio Falmec di Stefano Esposito.
“Il Borgoricco Campetra è una squadra solida visti i pochi gol presi, esperta e fisica. Sa sfruttare le situazioni e ha giocatori abituati a vincere. Il Giorgione lo ritengo una sorpresa positiva, non me lo aspettavo così in alto: si vede la mano dell’allenatore. In merito al Vittorio, è allenato bene da un allenatore bravissimo come Esposito: formazione giovane con entusiasmo, intensa e dinamica, inoltre è una piazza importante. Sono al terzo posto con merito. Secondo me potrebbero essere la ‘mina vagante’, quella che speravamo di essere noi a Spinea se la situazione societaria non fosse precipitata”.
Chi prevedi in zona playoff a fine stagione?
“Direi Sandonà, Conegliano, Borgoricco Campetra, Godigese e PortoMansuè, quindi abbastanza in linea con un anno fa. Ovviamente ci possono essere le sorprese, come il Vittorio Falmec a cui accennavo. Nel girone di Coppa, ma parliamo di calcio d’agosto, con lo Spinea ho affrontato sia il Conegliano che il Borgoricco Campetra: tra le due, sicuramente forti, quella con maggior qualità è forse il Conegliano. Con il potenziale che hanno, sicuramente arriveranno in alto: la società investe, la rosa ha esperienza e i cambi ci sono”.
Il LiaPiave?
“E’ un po’ sotto le aspettative, ma sono state giocate poche gare: magari tra un mese si farà tutt’altro discorso. Va sottolineato che la società sta investendo nel settore giovanile, portando in prima squadra i propri ragazzi. Mi piace la strategia del LiaPiave, così come apprezzo molto il loro direttore sportivo Marco Conte (ex portiere proprio come D’Este, ndr). Credo che sia questo il futuro delle società nelle nostre categorie”.
Uno sguardo alle altre?
“Anche la Liventina Opitergina ha le carte in regola per risalire verso posizioni più consone di classifica, sono fiducioso che ce la faranno. Cavarzano compagine solida e fisica: contro di noi alla prima giornata, in una partita equilibrata, a fare la differenza è stato Cossalter per loro. L’Eclisse Careni Pievigina sta riconfermando quanto di buono fatto nella scorsa stagione. Il Borgo Valbelluna me l’aspettavo con qualche punto in più. Marosticense e Union Eurocassola invece le conosco molto meno”.
Adesso sei libero sul mercato?
“Sì, in quanto mi sono fatto sollevare dall’incarico a Spinea insieme allo staff. Ho già avuto un paio di contatti con altre società. Sto seguendo molte partite in questo periodo. Mi farebbe piacere ricominciare ad allenare, sono un uomo di campo”.