Memorial Gallego. La finale è Padova-CareniPievigina...
I biancoscudati regolano il Mestre con l'uno-due nei primi 35'
Vai alla galleriaMestre-Padova 0-2
Mestre: La Sorella, Colli, Marcato (9’ st Pavan), Nardi (6’ st Pop), Maggio (st Costantin), Polato (16’ st Franchin), Reggio, Dabalà, Tasca (24’ st Tricarico), Bonaldi, Ndyaie
In panchina: 12 Mason
Allenatore: Ivan Galante
Padova: Rizzotto, Marian (24’ st Faggin), Moreschi, Kastrati, Zaggia, Gkaras (6’ st Zanforlin), De Crescenzo, Scevola (9’ st Scroccaro), Cisco (16’ st Mezzina), Salata (28’ st Alfano), Ninaj
In panchina: 12 Montesi, 18 Dovico
Allenatore: Vladimiro Carraro
Arbitro: Marco Menozzi sez. aia di Treviso
Assistenti: Cordella e Collavo sez. aia di TV
Reti: 2’ pt Ninaj, 35’ pt Cisco
Note. Serata temperata, temperatura di 25 gradi, terreno in ottime condizioni, spettatori 250 circa
Recupero: pt 1’ st 3’
Conegliano Veneto. Luci sul “Narciso Soldan” illuminano la vittoria del Padova che si prende il pass di finale del “Gallego”in calendario mercoledì sera al “Barison “ di Vittorio Veneto. La prima passerella della serata è una sorta di finale anticipata tra il Mestre, la squadra che più ha impressionato nel corso della 11^ edizione del memorial “Antonio Gallego” e il Padova, la squadra più razionale e sorniona dell’intera kermesse. La semifinale si è rivelata una sfida serrata, grazie al dinamismo del Mestre che rispetto alle precedenti uscite ha dovuto rinunciare al centravanti Fulchignoni (squalificato) e Pop (in panchina) per ottemperare alla chiamata della rappresentativa di serie D girone C. La semifinale diretta da Menozzi si accende dopo 120” con il gol dei biancorossi, una legnata fulminea dalla media distanza di Ninaj che spedisce il pallone alle spalle di La Sorella. E’ un gol a “freddo” che sposta l’ago della bilancia in favore dei ragazzi di Carraro puntuali e determinati nell’ organizzare un discreto sbarramento in prossimità dei sedici metri. Ma il Mestre nel palleggio sullo stretto ha le armi e la velocità per incunearsi in più occasioni nei sedici metri e per ben due volte è il velocissimo Ndyaie a seminare il panico nell’area patavina, ma l‘egoismo dei singoli manda in fumo il pareggio con tiri “sporchi” finalizzati con eccessivo trasporto. Gli arancio-neri ci provano anche da fuori con un paio di conclusioni favorite da rinvii approssimativi della difesa bianco scudata. Il Padova che bada a contenere il forcing mestrino di rado trova lo spiraglio per concretizzare un’azione di nota, ma il raddoppio padovano si materializza al 35’, a una manciata di secondi dal fischio di Menozzi pronto a sancire la pausa: la giocata è finalizzata da un caparbio inseguimento del pallone destinato a fondo campo di Ninaj, l’estrema dalla linea del corner in rapida rotazione mette palla in mezzo nei 5,50 dell’area di porta e il piattone di Cisco porta i bianco scudati al riposo sul doppio vantaggio. Nel secondo tempo la gara contrassegnata dagli innumerevoli avvicendamenti ha visto il Padova comandare l’azione e alleggerire i tentativi del Mestre che solo a sprazzi ha trovato le energie per accorciare le distanze. Il 2-0 della prima frazione ha in parte tagliato le gambe ai ragazzi di Galante che hanno onorato l’impegno con grande generosità.
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