Eccellenza B. Tra Careni Pieve e Luparense, il male minore è lo 0-0...
Conclusioni a rete scandite col lumicino e portieri di gran lunga inoperosi al "D'Agostin"
Careni/Pievigina-Luparense 0-0
Careni/Pievigina: Sartorello, Marson, Canzian, Damuzzo**(24’ st De Faveri**), Allegretti (37’ st Moretti), Tibolla, Zanetti, Nicoletti, Janko*, Scarabel, Meneghello*** (22’ st Segat****)
In panchina: 12 Armellin***, 13 Lovisotto**, 17 Marco Frezza, 18 Selmani****, 19 Nardulli**, 20 Favero***
Allenatore: Stefano Della Bella
Luparense: Lovato*, Annoni (39’ st Daniel Beccaro), Gentile***, Di Cesare (35’ st Tessari), Maistrello, Cristian Beccaro, Savio*** (16’ st Callegaro), Olivera Scalabrini (16’ st Girardi**), Fantinato, Rondon, Baido
In panchina: 12 Martorel***, 13 Ceccarello**, 14 Spadari, 19 Gervasio***
Allenatore: Enrico Cunico
Arbitro: Andrea Terribile sez. di Bassano del Grappa
Assistente: Thomas Strorgato sez. di Castelfranco V.to
Assistente: Andrea Gobbo sez. di Mestre
Note. Pomeriggio velato e umido, spettatori 230 circa. Ammoniti: Canzian, Allegretti, Di Cesare e Maistrello
Recupero: pt 0’, st 5’
Pieve di Soligo. Reti bianche nel Soligo e la Luparense lascia per strada altri due punti a favore della concorrenza. La sfida al “D’Agostin” era classificata tra le gare a rischio e il campo l’ha confermato. Il Careni formato interno è un osso duro da rodere per chiunque e lo 0-0 finale testimonia che dalle parti di Sartorello, almeno tra le mura domestiche, è difficile arrivare. L’inizio guardingo non alimenta la curiosità del poco pubblico presente in concomitanza della presenza di un club di spessore. E’ un gioco ragionato, che non “morde” e al Careni che attende le mosse dei più acclamati avversari, sta bene. Mister Della Bella rinforza la linea di difesa con l’impiego di Canzian e nel ruolo di centrale il trentino Allegrini concede poco a Fantinato. E’ una gara che si gioca a scacchi e la apre al 38’una punizione al 38’ di Canzian (fallo su Meneghello) che l’ex mancino d Atalanta, Spal e Honved Budapest e Montebelluna proietta all’ incrocio del palo deve vola plastico il “lupo” Lovato. E’ una giocata estemporanea, frutto di una palla inattiva. I calci da fermo e i numerosi palloni scodellati dalla bandierina sono la testimonianza della sterilità dei due fronti offensivi. La Luparense nel secondo tempo ci mette più brio, ma la prima conclusione al 6’ di Fantinato è una telefonata priva del prefisso per i guantoni di Sartorello. L’asticella delle emozioni prende un’impennata al 9’: sull’angolo di Scarabel è la testa di Allegretti a svettare; il pallone esce a fondo campo di un palmo. L’azione dà l’illusione del gol, ma l’impeto del “D’Agosttin” si raffredda in un batter baleno. La formazione di Cunico che bada a gestire il pallone con un fraseggio orizzontale, al 13’ si fa vedere al tiro con una legnata dell’uomo più attivo il terzino Annoni: la conclusione radente esce dai pali. Entrare nei sedici metri è una vera impresa e al 23’ ci prova dalla media distanza Dametto con un tiro fiacco. Da questo momento la partita smarrisce l’energia agonistica, in campo si cerca la soluzione sulle palle ferme e l’azione profusa a singhiozzo per i 2/3 del match s eclissa in una fase confusa che non sviluppa alcuna emozione. A 90’ il fischio di Andrea Terribile sembra una liberazione per l’infreddolito pubblico accorso al “Raffaele D’Agostin”.