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Edizione provinciale di Treviso


TREVISO, parola ai tifosi: "A Treviso non c'è posto per il Nervesa"

I tifosi prendono già posizione e ovviamente si schierano con l'ACD TREVISO...

QUESTO ARTICOLO E' STATO SCRITTO E RIPORTATO A NOI DALL'ORGANO UFFICIALE DEL TIFO BIANCOCELESTE WWW.FORZATREVISO.IT

Dopo la calda estate del 2010 e l’ipotesi Union Treviso, torna il rischio di avere due squadre biancocelesti al Tenni, di cui una…tarocca. Ironia della sorte di mezzo c’è ancora Corvezzo, questa volta dalla parte sbagliata. Stando a indiscrezioni de Il Gazzettino di Treviso il vinaio di Cessalto avrebbe venduto il marchio storico a Luigi Sandri, presidente del Nervesa, squadra di Eccellenza. Che ora vorrebbe portare alla squadra al Tenni, dove oltre al nostro Treviso (l’Acd Treviso, il vero Treviso) – sempre se si iscriverà in Eccellenza – giocherà, questo è certo, la Rovere Sartorato neopromossa in Promozione.

Sorpresa? Fino ad un certo punto. L’abbiamo sempre detto che da questo signore ci si poteva aspettare di tutto. E negli ultimi tempi troppe sono state le sue comparse a Treviso (o per il Treviso). Prima per vedere il salto in Promozione della Rovere Sartorato, poi, con intollerabile sfrontatezza, allo Zanutto di San Donà di Piave – fianco a fianco di quei tifosi che ha preso in giro per tre anni – per vedere il vero Treviso vincere la finale play-off. Il vero Treviso, l’Acd Treviso, nato con fatica sulle rovine lasciate lasciate da Corvezzo stesso. Milioni di debiti e un’altro schiaffo alla nostra Storia.
Purtroppo avevamo compreso subito di non essercene liberati, con quel F.c. Treviso iscritto rappresentato da qualche squadra giovanile a livello provinciale, e un club insediato negli uffici del Tenni, ma senza una prima squadra e una juniores. E quel marchio, legalmente suo – ma dal nostro punto di vista tenuto in ostaggio – e sfruttato da una “società” fantoccio, che in questa stagione si è spacciata come il vero Treviso calcio, attraverso siti ufficiali e pagine facebook.

E dunque rieccolo, senza timidezza, senza vergogna. Alla luce di queste notizie la sua presenza a San Donà di Piave per Passarella-Treviso assume – dal nostro punto di vista – un significato particolare, un affronto a quelle persone che quattro anni fa – noi compresi – gli avevano ingenuamente dato fiducia per impedire che al Tenni si insediasse un altro Treviso (l’Union Quinto). Quattro anni dopo la storia si ripete, ma il presunto “salvatore” si è trasformato, per certi versi, in un “cavallo di Troia” per altri, misteriosi soggetti…

Ma la guerra, in questo caso, non è certo persa. Non è nemmeno cominciata. Tutto dipende dagli sviluppi dei prossimi giorni. È evidente che questa situazione potremmo viverla con meno rabbia, disagio e tensione, se qualcuno avesse acquisito (sempre che non succeda nelle prossime settimane) l’Acd Treviso. Il vero Treviso, che quest’anno ha proseguito quella grande Storia iniziata il 18 gennaio 1909, schierando una prima squadra capace di conquistare subito una promozione. Nonostante le difficoltà iniziali dell’estate scorsa, comprese le patetiche azioni di disturbo dell’ex presidente. Che nell’articolo di oggi dimostra un malsano gusto per le provocazioni verso la tifoseria biancoceleste, quando dichiara che sarà il nuovo “capo ultras” di questo F.c. Nervesa/Treviso.
Ma a quanto l’avrà venduto quel marchio?
Di sicuro non abbastanza per ripianare il milione e passa (o 1,5, o 2, a seconda delle indiscrezioni) di debito accumulato in appena tre anni di disatrosa gestione societaria.

Ma vediamo nello specifico quanto si apprende dall’articolo de Il Gazzettino di Treviso. Nel finale di articolo il virgolettato “nuovo” viene riferito all’Acd Treviso di Totera e Frandoli, che nell’estate 2013 ha legittimamente ereditato 104 anni di storia iscrivendo una prima squadra e una juniores (a differenza del F. (also) C. Treviso) e avviando una collaborazione con Treviso Academy per le restanti formazioni giovanili, dagli Allievi ai Pulcini.  Treviso Academy che, oltretutto, ha dovuto modificare il proprio stemma a stagione iniziata (via lo stemma storico del Treviso), evidentemente su sollecitazione dello stesso Corvezzo. Che con la storia di marchio ci ha sempre dato dentro, anche quando il suo tempo era ormai finito e il F.c. Treviso escluso da ogni campionato. Vi ricordate quando, la scorsa estate, aveva detto che senza di lui non si poteva fare niente perché aveva marchio, strutture e uffici?
L’intervista si chiudeva con “mai morirà il Treviso calcio”. Il Treviso calcio, in effetti, è sopravvissuto, ma non per merito di Corvezzo o del F.c. Treviso, ma per merito dei tifosi e dell’Acd Treviso, che non potendo utilizzare il marchio “storico” ha ripreso la denominazione e lo stemma dell’Ac Treviso. Un marchio altrettanto storico, visto che temporalmente occupa 57 dei 105 anni di storia del Treviso. La “profezia” di Corvezzo – in sostanza “senza di me non si può fare niente” – si è rivelata sballata quanto le sue promesse. Il Treviso ha giocato comunque al Tenni, è stato promosso sul campo, trovando il sostegno di tutta la tifoseria.

Tornando all’articolo de Il Gazzettino, è chiaro che dal nostro punto di vista è improprio parlare di un nuovo Treviso. Tra le due virgolette andrebbe inserita la parola “falso”. Non si tratta di nuovo o vecchio, ma di vero e falso. Da una parte l’Acd Treviso e la tifoseria biancoceleste, dall’altra il Nervesa che acquista un vuoto simulacro con le intenzioni di “indossarlo” e prendere possesso di una storia che non è sua. Con quale coraggio ci si vuole spacciare per Treviso calcio, specialmente quando c’è una società che ne ha tenuto in vita colori e tradizioni con il supporto di città e tifoseria? L’operazione è decisamente fastidiosa (ma come potrebbe non esserlo con in mezzo QUEL personaggio?), peraltro parliamo di una squadra che militerebbe nella stessa categoria del vero Treviso, anche se con possibilità di ripescaggio, nonostante l’eliminazione dai plar-off per mano del Noale, che a differenza dei montelliani il diritto per la D se lo sta guadagnando sul campo. Senza appropriarsi di una Storia che non le appartiene.

Tra le motivazioni ufficiali che avrebbero spinto il presidente (e nel futuro F.c. Treviso, vicepresidente) del Nervesa, il vicentino Luigi Sandri, a tentare l’operazione, ci sarebbe anche un problema di impianti, che verrebbe risolta con lo stadio Tenni (il settore giovanile, invece, rimarrebbe a Nervesa), sempre che il sindaco Manildo lo conceda. Se l’Acd Treviso riuscisse a costituire una società e iscriversi in Eccellenza, dovrebbe avere per forza la precedenza. E come ricorderete, il progetto Union Quinto/Treviso naufragò proprio dopo la mancata concessione del Tenni. Insomma, c’è posto solo per uno, anche perché in via Ugo Foscolo ci giocherà sicuramente la Rovere dei fratelli Sartorato neopromossa in Promozione. Tutto dipende dal futuro dell’Acd Treviso, la squadra che in questa stagione ha preservato un secolo di storia biancoceleste trovando il sostegno dei tifosi e, ovviamente, di forzatreviso.it.

Presidente del Nervesa riciclato in F.c. Treviso sarebbe l’avvocato Alberto Bozzo, che a Il Gazzettino dichiara di aver «avuto mandato per conti di vari soggetti per far proseguire il Treviso calcio partendo da una società calcistica che ha il marchio (il Treviso di Corvezzo appunto) e un’altra che ha la categoria (l’Eccellenza) e un qualificato settore giovanile come il Nervesa». Insomma, un Union Treviso 2, quattro anni dopo il primo aborto. “Far proseguire il Treviso calcio?”. FAR PROSEGUIRE? Egregio signor Bozzo, il Treviso calcio è già stato fatto proseguire l’estate scorsa dall’Acd Treviso!

Bozzo che non è l’unico avvocato coinvolto nella vicenda, perché la “fusione” è seguita anche da Valentino Paternostro. Il nome non vi suona nuovo?
Nessuna sorpresa, perché lo stesso legale aveva curato nell’estate 2013 il tentativo della presunta cordata lombardo-umbra. Ipotesi tramontata nel giro di pochi giorni (per un ripasso si vedano questo e questo articolo de la tribuna di Treviso). Lo stesso gruppo milanese che, secondo alcuni, si stava muovendo con la regia di Corvezzo, tant’è che qualche dirigente dell’Acd Treviso aveva dichiarato senza mezzi termini che quella fantomatica cordata altro non era che un’operazione di disturbo, orchestrata dall’ex presidente per danneggiare Walter Frandoli e Giangiuseppe Lucchese.

Alla fine non se n’era fatto nulla. Poi l’avvocato Paternostro aveva rivelato il nome della società sponsor dell’operazione….e noi, avevamo detto la nostra sulla grottesca vicenda, sottolinenando che la stessa società qualche mese prima era stata al centro di una infruttuosa trattativa per rivelare la Spal, poi sparita e rinata grazie al trasferimento a Ferrara della Giacomense operata dalla famiglia Colombarini.

E un anno dopo questa comparsa televisiva, Paternostro ricompare con Corvezzo. Ma guarda un po’…
Dunque, questo nuovo o falso Treviso, vedete voi, ha a che fare con gli stessi soggetti dello scorso anno? Beh, c’è di nuovo il legale di quella misteriosa cordata “straniera”; e c’è ancora di mezzo Corvezzo, ovviamente. Il fatto che presidente sia l’avvocato Bozzo, con il presidente del Nervesa relegato vice, sembra dirla lunga. Ma se si trattasse degli stessi soggetti il sindaco Manildo, che ne era così entusiasta, cosa ne pensa dopo la farsa dell’anno scorso?

Viste come sono andate le cose nel 2013, un anno dopo, a maggior ragione, questo tipo di operazione sembra un brutto film già visto. Ora più che mai il nostro sostegno va a chi il Treviso l’ha salvato davvero. Con i fatti, non con le chiacchiere. Nell’articolo de Il Gazzettino si dice che «tutto è in embrione ma con una lettera di intenti e di programma sottoscritto fra le due società».
Che sia una farsa (un’altra patetica azione di disturbo per danneggiare l’Acd Treviso alla disperata caccia di investitori, dunque una brutta spy story giunta al secondo, demenziale capitolo) o un’ipotesi concreta e in via di realizzazione, per i tifosi non fa alcuna differenza.

A Treviso non c’è posto per il Nervesa, qualunque sia il suo nome.

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  Scritto da Redazione Venetogol il 13/06/2014
 

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