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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Vincolo sportivo. NON LIBERI DI GIOCARE: diritto di chi?

Interessanti considerazione sull'abolizione o meno del vincolo sportivo. E voi, che ne pensate?

di Tania Favaro

Leggo nel Calcio Illustrato edizione Veneto, le seguenti considerazioni del Presidente Giuseppe Ruzza: “E’ in atto un confronto, piuttosto acceso, per ciò che concerne IL VINCOLO e il tentativo (da parte di qualcuno) di ABOLIRLO. LE SOCIETA’ si sono dette molto preoccupate in merito, e HANNO RAGIONE.
Se è vero che una rivisitazione delle norme FORSE si dovrà fare, dobbiamo assolutamente scongiurare l’ipotesi di abolizione totale del vincolo, che avrebbe CONSEGUENZE DISASTROSE. Quanti Presidenti APPASSIONATI sarebbero ancora disposti a guidare le nostre Socitetà? Già oggi è dura gestire l’attività (specie sul versante AMMINISTRATIVO-BUROCRATICO), immaginate se, ad ogni stagione, Presidenti e dirigenti dovessero riformare la squadra ex novo, CONVINCENDO questo e quel giocatore a firmare. Ma chi glielo farebbe fare? Dobbiamo far valere I NOSTRI DIRITTI, i DIRITTI delle SOCIETA’, NON SEMPRE QUELLI ALTRUI.”

Qualche pagina prima lo stesso Tavecchio (candidato alla Presidenza della F.i.g.c.) interviene: “Dopo aver prodotto in passato NUMEROSE PRESE DI POSIZIONE A TUTELA della durata del tesseramento al 25° anno di età e in risposta a INTERROGAZIONI PARLAMENTARI E ALLA CAMPAGNA DELL’A.I.C. per l’abbattimento del vincolo al 18° anno, la Lega Nazionale Dilettanti HA INTENSIFICATO LA PROPRIA INIZIATIVA sul problema nei confronti di tutti i livelli istituzionali e delle forze politiche.”

Mi permetto di ricordare che il vincolo sportivo, in Europa, è rimasto solo in Italia e in Grecia, pertanto mi chiedo quali CONSEGUENZE DISASTROSE abbia avuto negli altri paesi. L’abolizione del vincolo “da parte di qualcuno” (credo si riferisca alla campagna organizzata da Tommasi, Presidente dell’A.I.C.), non è nient’altro che una richiesta di LIBERTA’ di GIOCARE che per un Presidente che ha guidato il Settore Giovanile e Scolastico per anni, dovrebbe esserne, per coerenza, più che favorevole.
Parliamo di GIOVANI DILETTANTI, che giocano per passione con la speranza che si avveri un sogno, quella passione che dubito muova tutti i Presidenti, come trovo assolutamente ipocrita ridurre le problematiche a gestione e organizzazione, quando sappiamo benissimo, e appunto denunciato anche dall’A.I.C., che il giro d’affari, non sempre trasparente, che gira attorno al vincolo sportivo è enorme.
Forse è di questo che sono preoccupate le Società, dei mancati introiti che potrebbero mancare. Ma è un cane che si morde la coda, perché mi piacerebbe che i Presidenti facessero un calcolo tra quello che gli entra dai giocatori che piazza e quello che esce per i giocatori che prende.
Non conosco, ma non posso dire che non esistano, Società che disputino il campionato con i soli giocatori in organico, per cui ogni anno si lavora per comporre una rosa e ogni anno si tratta con questo o quel giocatore per completarla, i direttori sportivi servono a questo, no?
Nelle Società di puro settore giovanile, dove non esiste il vincolo sportivo, non mi sembra ci siano poi tutte queste catastrofi. Le problematiche a fare le squadre, in qualche realtà, sono da ricercarsi su come lavorano, come trattano i tesserati, sui servizi che gli offrono, sulle strutture che hanno a disposizione, sugli istruttori che prendono, su come sono organizzati, ma questo a nessuno interessa, perché quello che mi ha lasciata più perplessa di tutto il ragionamento è quel ”dobbiamo far valere I NOSTRI DIRITTI, i DIRITTI delle SOCIETA’, NON SEMPRE QUELLI ALTRUI.”

Vado per interpretazione: i diritti delle Società mi sta bene a patto che rispettino i diritti dei giocatori e di tutti i tesserati (per cui quelli altrui “sempre”, no “non sempre”), ma “i nostri diritti”?
Quali sono i VOSTRI DIRITTI Presidente Ruzza? Intende i diritti come Comitato Regionale? Come Federazione?

Perché se avete diritto ad incassare le quote delle iscrizioni ai campionati e per lo svolgimento dell’attività (tesseramenti e quant’altro), credo abbiate soprattutto il DOVERE di mettere nelle condizioni ottimali Società e tesserati per praticare il calcio. Se lei stesso riconosce che già nell’ambito amministrativo/burocratico ci sono delle grosse difficoltà, lavorate per migliorare questo, mettete in condizione gli addetti ai lavori di avere meno complicazioni possibili.  

“Ma chi glielo fa fare?”. La risposta se l’è data da solo. Se sono Presidenti APPASSIONATI sarà proprio la passione che glielo fa fare. Non sarà certo l’abolizione del vincolo sportivo che farà desistere un Presidente a non investire nella propria passione, anzi le finestre di mercato, per un appassionato, dovrebbero diventare ancora più entusiasmanti e coinvolgenti.  Non mi dilungo nelle tante sfaccettature del caso, quale la più importante, l’abbandono precoce dell’attività sportiva a causa del vincolo, o la possibilità di svincolo col 108 (poco richiesta per ignoranza), o della mancanza totale di tutela contrattuale e normativa nei dilettanti che va in contrapposizione con un vincolo, la riforma che richiederebbero i premi di preparazione e che andrebbero a colmare anche le mancanze del vincolo, l’istituzione di un organo di controllo che vigili sui comportamenti dei dirigenti nelle fasi di “mercato”, o del personale a disposizione o delle riunioni nelle delegazioni che istruiscano genitori e giovani calciatori sui loro diritti.
Non mi dilungo perché le cose da fare per APPASSIONARE a intraprendere o continuare a fare calcio nei dilettanti sarebbero tante, e credo che LA NON ABOLIZIONE DEL VINCOLO sia una delle battaglie per cui non valga la pena combattere e perdere tempo, se ci si riflettesse con obbiettività e coerenza: di sicuro NON è UN VOSTRO DIRITTO!

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  Scritto da ZZZ ZZZ il 07/08/2014
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