Futuro dei campionati: il parere degli addetti ai lavori (parte 1)
Le impressioni di Nicola Fornasier (Vittorio Falmec), Giorgio Carniato (Villorba), Luca Bertollo (Eurocalcio) e Domenico Favero (Basalghelle) nel pieno dell'emergenza Covid-19
Inauguriamo oggi uno spazio quotidiano da dedicare a impressioni, pareri e auspici degli addetti ai lavori (presidenti, direttori, allenatori, giocatori) in merito all’emergenza Coronavirus "applicata" al calcio. Sentiremo persone di categorie diverse, e in posizioni di classifica di ogni tipo: alta, media o bassa. Va precisato che tutti coloro che sono stati interpellati, nessuno escluso, ha premesso che la cosa più importante è la salute. Trattandosi di uno spazio calcistico, proviamo comunque a parlare di calcio, nella consapevolezza che al momento le cose più importanti sono ben altre.
Nicola Fornasier (in foto), direttore sportivo del Vittorio Falmec in Eccellenza (girone B): “Nel caso la situazione a inizio aprile migliorasse al punto da poter giocare – ma sono pessimista vedendo gli ultimi dati sulle infezioni – credo sarebbe comunque improponibile ripartire domenica 5 aprile, non essendoci allenati. Piuttosto si potrebbe ricominciare nel weekend di Pasqua, limite massimo oltre al quale non si può andare, altrimenti il calendario diventerebbe troppo fitto in Eccellenza. Quindi se non si potesse giocare dal 13 aprile, tanto vale annullare tutto e riprogrammare la prossima stagione. In quest’ultima ipotesi, credo che i risultati finora ottenuti andrebbero annullati, perché ad esempio una seconda classificata potrà sempre dire che con le giornate rimanenti avrebbe potuto recuperare e vincere il campionato. Lo dico anche a nostro discapito, visto che la Juniores élite del Vittorio Falmec attualmente è capolista nel girone C”.
Giorgio Carniato, allenatore del Villorba in Promozione (girone D): “Il mio augurio è che tutto passi e che a metà aprile si riprenda, magari con diversi turni infrasettimanali per accorciare i tempi. Questo campionato non sarà mai regolare, ma almeno lo si porta a termine. Qualora invece la stagione finisse anticipatamente, credo che almeno una promozione vada garantita. Faccio l’esempio del nostro girone, dove l’Opitergina ha praticamente già vinto il campionato: non salire, sarebbe davvero penalizzante”.
Luca Bertollo, direttore sportivo dell’Eurocalcio in Prima categoria (girone F): “La speranza collettiva è che si torni in campo ad aprile, perché vorrebbe dire che l’emergenza sanitaria è finita. Tuttavia non sono così ottimista. Sarebbe comunque un campionato falsato, vista la lunga sosta forzata. D’altro canto, nell’eventualità che la stagione terminasse in anticipo, non vorrei essere nei panni di chi dovrà prendere una decisione in merito ai meccanismi di promozioni e retrocessioni. Qualsuasi scelta venga presa, scontenterà qualcuno. Preferisco non esprimermi su cosa bisognerebbe fare, poiché non vorrei essere giudicato di parte (la squadra di San Giuseppe di Cassola è al primo posto in classifica, ndr)”.
Domenico Favero, presidente del Basalghelle in Seconda categoria (girone P): “Giusto sospendere come è stato fatto. Ora chiaramente bisognerà vedere lo scenario ad aprile: se ci saranno le condizioni, penso non ci siano problemi a concludere le partite giocando fino a maggio o addirittura giugno, a parte l’Eccellenza che ha un calendario più intenso. Altrimenti, in assenza di condizioni sanitarie idonee, ci si fermerà definitivamente. Non sarei d’accordo sul fatto di decidere promozioni e retrocessioni a tavolino in base alla classifica attuale, anche perché il calendario può presentare degli squilibri, con qualcuno che magari nella prima metà del girone di ritorno ha affrontato le squadre più forti. Lascerei quindi spazio a qualche playoff e playout, sempre a patto che si possa giocare. Inoltre credo che, in una situazione del genere, la Federazione possa cogliere l’occasione per riformare i campionati, soprattutto nelle categorie minori, ad esempio con l’eliminazione della Terza categoria, che ormai ha poche società in organico e distanze elevate”.