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Edizione provinciale di Padova


Campodarsego. Andreucci: "Entusiasmo e gioco ci hanno premiati"

Il mister dopo la promozione: "Questo è un punto di partenza"

Chiamatelo pure Mister Promozioni, adesso. Le ultime due griffate dal Campodarsego, le più importanti della storia del club, portano entrambe la sua firma: Antonio Andreucci (in foto) era sulla panchina biancorossa quando, nella stagione 2014-2015, la squadra colse il suo primo, storico salto in serie D. Dopo alcuni anni a distanza, è tornato e ha completato un’altra impresa. Nel mezzo, sempre sulla panchina biancorossa, mettiamoci anche due playoff vinti in quarta serie: uno contro il Belluno, alla “prima” in categoria, e uno l’anno scorso, in casa dell’Adriese. Tocca a lui, a Mister Promozioni, raccontarci per primo le emozioni e le sensazioni di un’annata unica, che rimarrà negli annali. Mister Andreucci è il primo protagonista a raccontarsi al termine di questa grande cavalcata conclusa con la promozione in Serie C.

I risultati non vengono per caso. Che cosa aveva questa squadra di così importante? “Di questa squadra, è stato il grande entusiasmo dei giocatori a permetterci di vincere. Il grande entusiasmo verso il gioco che facevamo: è stato questo a portarli ad allenarsi, ogni giorno, per migliorarsi ancora. I ragazzi hanno capito che col lavoro della settimana si poteva andare in campo la domenica esprimendo un bel calcio per portare a casa qualcosa. Si divertivano, e quando un giocatore si diverte e crede in quello che fa, in genere arrivano risultati importanti”.

Che cosa le lascia, dentro, questa annata? “Pur partendo da una situazione meno favorevole, visto che avevamo cambiato praticamente tutta la squadra, quest’annata ci ha insegnato che si può ugualmente fare bene: questo accade quando i ragazzi che arrivano si mettono a disposizione con intelligenza. Spesso avere dei giocatori che si mettano subito a disposizione dell squadra, ti può portare anche immediatamente a ottimi risultati. C’è voluto un periodo di costruzione, che però è stato veloce: questo ci ha consentito di trovare immediatamente degli equilibri che magari altre squadre non sono riuscite completamente a recuperare”.

Ma quell’inizio l’aveva spaventata? “Noi eravamo perfettamente consapevoli che quei pareggi iniziali potessero essere dei punti di partenza, e non delle sentenze verso la squadra. Era solamente un trampolino per costruirci le vittorie, che poi sono arrivate”.

Qual è stato il momento decisivo, in cui ha capito il vero valore di questa squadra? “Io credo che sia stato molto importante vincere il derby d’andata con l’Este. Perchè dopo le difficoltà del primo tempo, in spogliatoio ci siamo guardati negli occhi e abbiamo capito che dovevamo fare tutti il salto di qualità: vincemmo quella partita, per noi fu la prima vittoria, e per noi alla fine è stato un momento davvero importante”.

A parte questa? “Nei momenti meno belli saper reagire nella maniera giusta ti porta a cogliere il valore di quello che fai. E contro la Clodiense, all’andata, è stato così: in quella partita abbiamo capito che non bastava giocar bene, ma abbiamo fatto un’esperienza importante lo stesso e questo ci è stato molto utile nel prosieguo”.

Qual è significato, personale, di questo traguardo: rivincita, riscatto? “Io direi che è un punto di partenza. Quando ci si ferma troppo sulle vittorie, poi si rischia di cullarsi sugli allori. Per noi è stato un momento importante, ma un punto di partenza per costruire qualcosa di ancora più grande in futuro”.

Il Campodarsego è pronto? “Io penso che questa promozione possa essere per la Società un momento di crescita. Con la consapevolezza che si entra in un mondo diverso, quello dei professionisti, che può però regalare delle grandi soddisfazioni se affrontato nella maniera giusta”.

Ufficio stampa Campodarsego

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  Scritto da Redazione Venetogol il 10/06/2020
 

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