Eccellenza. L'Abano si ferma: le dichiarazioni del DS Franco Sartori
La società neroverde ha riconfermato il "no" alla ripresa della stagione
Le istituzioni continuano a premere per la ripresa del campionato di Eccellenza: nuovo format e date sembrano già nero su bianco, ma ai nastri di partenza non ci sarà l’Abano.
La società ha votato per il “no” insieme ad altre diciannove compagini di categoria: ecco le dichiarazioni ufficiali del direttore sportivo Franco Sartori (nella foto).
«In relazione alla decisione di rinunciare alla ripartenza del campionato, esprimo le mie considerazioni. È profondo lo stupore e lo sconcerto della società dopo quanto avvenuto nel corso della videoconferenza tenutasi tra le società partecipanti al campionato di Eccellenza. Dopo aver disquisito su vari punti, non è stato dato alcun chiarimento immediato sulle insormontabili difficoltà per ripartire: dai tamponi, di cui non sappiamo ad oggi dove e come verranno fatti e chi li pagherà, al protocollo non ancora comunicato per la gestione di eventuali positivi all’interno del gruppo squadra, dalle eventuali quarantene alla chiusura al pubblico, dalla perdita totale di un giocatore positivo (visti i due mesi necessari per riottenere l’idoneità sportiva) al rischio a cui vanno incontro i moltissimi giocatori che hanno un lavoro fisso o autonomo che potrebbe essere messo a repentaglio da un’eventuale positività. Al momento della votazione preliminare, molte società hanno deciso di non aderire. Francamente non capisco come si possa solo pensare di poter ripartire in queste condizioni e con una crisi sanitaria che aumenta ogni giorno di più. Noi non intendiamo assolutamente giudicare e rispettiamo le scelte di ognuno: rispettare, tuttavia, non significa condividere. L’Abano Calcio 1950 rinuncia alla ripartenza con immenso rammarico e amarezza: ma oggi ancora di più, con schiena dritta e a testa alta, ribadiamo il nostro NO convinto alla ripresa. Come società siamo vicini a tutti i nostri tesserati in un momento così drammatico. Il Presidente è consapevole di aver agito solo ed esclusivamente in nome di un principio: il buon senso. E ci tiene all’incolumità di tutti i ragazzi, che viene prima di qualsiasi altra cosa».
Il direttore sportivo neroverde conclude la sua disamina con altri spunti di riflessione.
«Per noi il calcio a questi livelli è sinonimo di passione, gioia, lealtà, rispetto degli impegni presi. Non angoscia quotidiana per sapere se c’è un positivo in squadra o nella compagine appena affrontata. Non la paura di infettare genitori, mogli o nonni. Ora ci metteremo al lavoro per programmare la nuova stagione con l’intento di essere protagonisti. L’obiettivo della società è continuare a crescere. Venerdì mi sono confrontato in video-call per salutare i ragazzi e per “giustificarmi”, se così si può dire, per questa nefanda fase che ci coinvolge tutti. Indubbiamente avremo modo di rivederci, non appena inizieremo i colloqui individuali. Con la speranza di tornare a udire parole come gol, tackle, rigori, tacchetti e tattiche: non tamponi, quarantene, zone rosse e purtroppo morti. Auguriamo alle società che hanno deciso di proseguire di onorare il campionato: ammesso che la Federazione lo faccia effettivamente partire, cosa di cui tuttora dubitiamo. Per logica e contingenza del momento, visto che già in serie D ci sono ancora molte gare da recuperare. Non avendo molto da fare calcisticamente parlando, credo che io e molti altri dirigenti delle 20 squadre con la bandiera del NO ci siederemo sulla sponda del fiume, con l’auspicio di non veder passare nessuno. Un abbraccio di cuore a tutti e un arrivederci a presto, per una nuova e auspicabilmente asettica stagione».
Ufficio stampa Abano