Finocchio, Florian, Menato, Santi, Venitucci: parla l'attacco dei lupi
In vista della gara a Mestre, importante per la corsa playoff in Serie D

La Luparense si appresta a vivere questo caldo finale di stagione inseguendo l’obiettivo playoff in Serie D.
In vista della 33^ giornata, in trasferta sul campo di Mestre, e dei prossimi appuntamenti l'ufficio stampa della società ha fatto il punto della situazione con le voci dell’attacco rossoblù: Francesco Finocchio, Damien Florian, Alessio Menato, Riccardo Santi e Dario Venitucci.
Francesco Finocchio: «Sicuramente quella con il Mestre è una partita decisiva. I punti in questa gara valgono doppio perché siamo a 3 punti di distanza e in questo momento loro sono dentro i Playoff e noi no. Per andare ai Playoff dobbiamo fare un colpaccio fuori casa. Queste settimane sono molto importanti perché ci sono tre partite decisive: Mestre, Union San Giorgio Sedico e poi Arzignano. Mestre rappresenta il primo scoglio e dobbiamo superarlo. È ovvio che abbiamo tanta voglia di giocare perché siamo arrivati fino a questo punto. Poi è così: quando arrivi alla fine le partite sono decisive. Arrivi nelle ultime quattro/cinque giornate dove ti giochi tutto quello che hai fatto nel campionato. Sappiamo che in queste partite, da adesso in poi, i punti valgono doppio soprattutto negli scontri diretti che sono quelli con Mestre, Arzignano e poi con la Manzanese nell’ultima giornata».
Damien Florian: «C’è un po’ di rammarico per il pareggio di domenica contro l’Union Feltre. Ora, siccome non si può tornare indietro, bisogna solo guardare avanti. Dobbiamo cercare di fare risultati e sicuramente fare un risultato pieno contro una diretta concorrente: se vogliamo entrare nei Playoff bisogna vincere almeno uno scontro diretto. Tra il girone d’andata e quello di ritorno, fino a dove siamo arrivati, abbiamo vinto solo in casa contro la Clodiense. Contro Caldiero, Mestre, Manzanese e Arzignano abbiamo perso. Se vogliamo entrare e abbiamo l’ambizione, dobbiamo fare uno/due colpacci. Sicuramente queste sono settimane calde dovute anche a questo Covid che, sappiamo, ci ha condizionato. Ma come ha condizionato noi, ha condizionato tutti gli altri, anzi forse ci sono squadre che sono state condizionate anche più di noi e che sono state ferme per molto, come ad esempio Feltre e Delta Porto Tolle. Detto questo, siamo tutte nella stessa barca. Ovviamente ci sarà sofferenza, ci sarà fatica perché arriva anche il caldo però non bisogna trovare alibi. Per me sarà anche una partita da ex. Mi sono lasciato in ottimi rapporti, anche con il Presidente Serena. Andrò lì ovviamente per vincere perché gioco nella Luparense, però quello che rimane nel mio cuore, con il legame che ho avuto, non smetterà mai».
Alessio Menato: «Le ultime partite sono sempre state combattute. Con la Clodiense o domenica con l’Union Feltre c’è sempre stata la prestazione però è mancato, come in altri tratti della stagione, il risultato finale. Un po’ dovuto alla sfortuna e un po’ al fatto che dobbiamo essere più lucidi noi davanti per chiuderla prima. In molte situazioni ci siamo mangiati un po’ di punti. Comunque, è un campionato che si sa è così: ogni partita è a sé, non è scontata e bisogna lottare sempre fino alla fine. Secondo me, bisogna avere anche quel pizzico di fortuna per riuscire a portare a casa più punti possibili. La fortuna però diciamo che va anche cercata perché se la chiudi prima e fai un gol in più al momento giusto quando hai le occasioni dopo diventa più difficile per l’avversario riuscire a recuperare. A Chioggia abbiamo avuto un’occasione a fine primo tempo e buttarla dentro lì era molto importante e lo stesso anche domenica scorsa abbiamo avuto più occasioni per chiuderla facendo il 2 a 0 e quindi mettendo fine alla sofferenza degli ultimi minuti. Siamo arrivati ad un punto clou della stagione in cui ci sono squadre che devono salvarsi, squadre che devono puntare ai Playoff come noi, come il Mestre o l’Arzignano. A livello di classifica siamo distanziate da pochissimi punti ed ora ogni partita è veramente un bell’impegno. Ogni punto è pesante e ogni vittoria ti porta sempre più verso il tuo obiettivo. Bisogna tener duro. Siamo stanchi perché comunque lavoriamo da fine luglio però è il momento di dare l’ultima accelerata finale: come sappiamo, come sa la società, il nostro obiettivo sono i Playoff e quindi dobbiamo centrarli a tutti i costi. Dobbiamo far finta di non sentire la stanchezza e darci dentro. Come gruppo, sono stato contento fin dal primo giorno: è sano e giovani e vecchi lavorano bene insieme, aiutandosi con la passione e la voglia di imparare e, per i giovani, di mettersi in mostra con un aiuto importante da parte dei vecchi che sono sempre stati bravi ad aiutarci anche nei momenti di difficoltà, quando magari sbagliavamo qualcosa a livello tecnico-tattico. Personalmente mi sento cresciuto in questi mesi grazie appunto alla voce dei più esperti che mi sono sempre stati vicini. Sono un esempio per me di professionalità e punto di riferimento».
Riccardo Santi: «Contro il Mestre sarà sicuramente una partita difficile. Loro giocano molto bene: è una delle squadre che ci ha messo in difficoltà all’andata. È una diretta concorrente dei Playoff: una partita tosta. Noi sicuramente andremo là per vincere perché abbiamo perso due punti domenica. Quindi per agganciare il treno dei Playoff bisogna soltanto vincere. Adesso è il momento, anche fuori casa, di fare punti. Le partite sono comunque tutte difficili. Abbiamo visto domenica scorsa contro l’Union Feltre. Guardando alla prossima giornata, il Mestre è molto organizzato, gioca un bel calcio. Speriamo, noi attaccanti, di tornare al gol perché è un momento un po’ così. Speriamo di dare il contributo massimo per raggiungere la vittoria domenica. Lo spirito è quello con cui affrontiamo ogni match: quello di andare a vincere dovunque. Siamo andati a Chioggia con la consapevolezza che potevamo giocarcela per vincere, purtroppo gli episodi ci hanno condannato. Domenica un’altra partita praticamente vinta e poi abbiamo preso un altro gol su una disattenzione che purtroppo ci è costata altri due punti persi. Però credo che l’atteggiamento della squadra sia stato sempre quello di una squadra importante che vuole sicuramente andare in qualsiasi campo a vincere. Sarà così anche mercoledì, sabato o domenica quando giocheremo».
Dario Venitucci: «Veniamo purtroppo da un pareggio al 93° ed è un peccato per come l’abbiamo preso, su una rimessa laterale: potevamo sicuramente fare meglio. Però comunque la squadra credo sia ancora viva e deve crederci perché mancano ancora sei partite e ci sono tanti scontri diretti. Quindi abbiamo il dovere e l’obbligo di crederci: vogliamo centrare l’obiettivo dei Playoff. Sappiamo che non sarà facile, ci sono tante squadre forti ed è un campionato molto equilibrato però dobbiamo crederci. Non bisogna sicuramente mollare. Ci sono tanti punti ancora a disposizione e bisogna continuare a lottare. Dispiace perché a Chioggia credo che la squadra meritasse qualcosa in più: c’è stata la prestazione, abbiamo avuto occasioni per passare in vantaggio. Domenica scorsa, contro il Feltre, era una partita che avevamo in pugno, mancava ormai poco tempo e abbiamo preso un gol un po’ troppo facile. Però dobbiamo continuare a crederci. È vero che ci sono tante squadre forti però abbiamo anche tanti scontri diretti e sono molto importanti. In gruppo ci sono buonissimi giocatori e, soprattutto noi giocatori più offensivi, dobbiamo cercare di essere ancora più concreti. È un periodo in cui facciamo fatica a fare gol nonostante diamo sempre il massimo. Purtroppo, si sa, il calcio è così: però, parlo per un attaccante, non deve mai smettere di crederci perché basta poco e può cambiare tutto. A volte hai un’occasione in tutta la partita fai gol e vinci e magari altre volte crei tanto però non riesci a fare gol. È quello che ci siamo detti anche noi in squadra: probabilmente dobbiamo cercare di essere più “cattivi” e ancora più concentrati davanti. La squadra c’è, non si deve demoralizzare. Non è facile, ma abbiamo tutte le qualità per potercela giocare fino alla fine del campionato. Ho un po’ d’esperienza e ho visto tanti gruppi in questi anni di calcio. Questo è un bellissimo gruppo, sono tutti bravi ragazzi che cercano di dare sempre il massimo. Non c’è nessuna testa calda. Siamo sempre stati molto uniti e anche lo staff ha sempre cercato di tenerci compatti. Bisogna continuare così e crederci soprattutto in un momento di fine stagione in cui c’è un po’ di stanchezza e manca un po’ di brillantezza. Credo che sia anche un po’ normale: questo è un campionato anomalo e strano, abbiamo dovuto fermarci, poi ripartire. Il gruppo c’è, c’è sempre stato e sicuramente darà il massimo fino alla fine per cercare di provare a raggiungere il nostro obiettivo».
Ufficio stampa Luparense
Galleria fotografica