Luca Favarotto il giramondo: 61 paesi visitati e storie da raccontare
Il preparatore atletico e centrocampista del Fanzolo ha un'innata passione per i viaggi e lo sport. Classe 1990, di Salvarosa, ama soprattutto le destinazioni più insolite e ha conosciuto anche i calciatori-simbolo locali come Ildefons Lima e Rogvi Jacobsen. "Il mio sogno? Andare in Antartide". Un desiderio l'ha già esaudito: stringere la mano a Gerry Scotti e fargli salutare il Fanzolo a "Caduta libera" su Canale 5
Vai alla galleriaNelle foto in galleria: Luca Favarotto nelle sue varie esperienze all'estero (immagini dall'account lucafava90 di Instagram). Lo si vede in compagnia di Ildefons Lima, Rogvi Jacobsen, al Rheinpark Stadion di Vaduz (Liechtenstein), spettatore di CSKA-Vitosha e a tifare Stella Rossa.
Sessantuno paesi al mondo già visitati, altri viaggi in cantiere e in parallelo una passione innata per lo sport. Luca Favarotto di chilometri ne ha fatti parecchi, sia da giocatore che come globetrotter. Classe 1990, di Salvarosa, ex Campigo (dove ha militato per 7 anni in Promozione), ora è il preparatore atletico del Fanzolo in Seconda categoria, ma allo stesso tempo fa parte della rosa biancoverde e all’occorrenza scende in campo nel ruolo di centrocampista centrale.
«In media faccio 4-5 viaggi all’anno, inserendoli nei periodi di ferie. È una passione che mi accompagna da molto tempo. Mi è sempre piaciuta infatti la geografia: so a memoria le capitali e le bandiere degli stati», racconta Favarotto, che lavora come insegnante di educazione fisica presso l’istituto comprensivo di Loria e Castello di Godego, inoltre collabora presso uno studio di personal training.
«L’Europa l’ho vista tutta ad eccezione di Ucraina e Moldova. Le ultime destinazioni sono state Lituania, Serbia, Norvegia, Isole Faroe, Andorra e Liechtenstein. Mi attirano i luoghi meno conosciuti, che spesso coincidono con posti freddi e a strane latitudini. Fuori dal nostro continente ho messo piede in Nuova Zelanda, Australia, in alcuni paesi in Africa e Asia. Non ancora invece negli Stati Uniti, ma è una meta in programma. Il sogno nel cassetto? Andare in Antartide, o in alternativa nella Terra del Fuoco, quindi all’estremità meridionale dell’America del sud».
«Viaggiare tanto permette di avere un bagaglio culturale importante, aiuta a vivere meglio e a stare al mondo», prosegue il centrocampista e preparatore atletico del Fanzolo (da tre stagioni in biancoverde), che alle sue avventure all’estero non fa mai mancare una componente calcistica: «In genere vado a vedere gli stadi nazionali, ma sono riuscito anche a conoscere alcuni giocatori-simbolo locali. Ad esempio alle Isole Faroe sono stato ospite di Rógvi Jacobsen (alle qualificazioni per Euro 2008 segnò anche contro l’Italia), con il quale ho parlato nel salotto di casa sua e mi ha mostrato le maglie dei campioni che ha affrontato in carriera, come il francese Thuram. In Andorra invece ho fatto un selfie con Ildefons Lima, che vanta il record di presenze e reti con la propria nazionale, dove ha giocato per molto tempo essendosi ritirato a 43 anni».
Da annotare pure un curioso imprevisto: «In Bulgaria volevo vedere il Cska, ma non sapevo che avesse anche una squadra minore: il biglietto che ho acquistato si riferiva a quest’ultima e mi sono ritrovato in uno stadio in mezzo alla foresta. Allo stadio delle Isole Faroe, invece, sono entrato con la maglia del Fanzolo e del Salvarosa e ho palleggiato con i ragazzini del posto, mentre al “Maracàna” di Belgrado ho assistito a una partita della Stella Rossa».
Il prossimo viaggio? «A Pasqua tornerò in Lapponia», afferma Favarotto, che nell’ottobre 2022 ha coronato un altro sogno: stringere la mano a Gerry Scotti e fargli salutare il “Fanzolo tritolo” (soprannome della squadra) durante la trasmissione “Caduta libera”. Il 33enne castellano ha infatti partecipato a tre puntate del noto quiz di Canale 5, le cui registrazioni si sono svolte di mattina a Cologno Monzese.
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