Zoran Ljubisic si dice pronto ad allenare una prima squadra
Dopo la gavetta nei settori giovanili e come tecnico in seconda (Arzignano, Sudtirol e Luparense), il 46enne di Rosà si sta tenendo aggiornato seguendo molte partite dalla Promozione alla Serie C. Ha un passato da calciatore, con esperienze in D e anche nella Marca, oltre che nel famoso Cervia di Ciccio Graziani

Dopo la gavetta nei settori giovanili, per Zoran Ljubisic il prossimo obiettivo è di debuttare alla guida di una prima squadra, dove ha già maturato esperienza nel ruolo di vice.
Il 46enne di origini bosniache (è nato a Banja Luka) e residente a Rosà, da calciatore ha calcato i campi della Serie D con Giorgianna, San Giorgio in Bosco e Luparense giocando come difensore centrale. Nei campionati regionali ha vestito le maglie - fra le altre - di Rosà, Romano, CornudaCrocetta, Vedelago e RieseVallà, per poi appendere gli scarpini al chiodo quando era al Galliera. Curiosamente, ha fatto parte della rosa del Cervia che nel 2004/2005, allenato da Ciccio Graziani, vinse l’Eccellenza dell’Emilia Romagna: una squadra diventata famosa grazie alla trasmissione “Campioni, il sogno” in onda su Italia 1.
L’avventura di Ljubisic in qualità di tecnico (ha il patentino Uefa A) è iniziata invece alla Luparense e al Rosà, in entrambi i casi seguendo gli Allievi.
Quindi il passaggio all’Arzignano, dove ha guidato prima l’Under 16, poi l’Under 17 e infine l’Under 19, diventando inoltre il vice in prima squadra all’arrivo di mister Giuseppe Bianchini: nella stagione 2020/2021 i giallocelesti vinsero i playoff di Serie D.
Poi l'esperienza al Sudtirol, prima come collaboratore tecnico di Ivan Javorcic e successivamente sulla panchina della Primavera 3 degli altoatesini.
Seguì per Zoran un’operazione al tendine d’Achille e, dallo scorso novembre, l’esperienza di allenatore in seconda alla Luparense nella gestione di Massimo Bagatti.
“Ora mi piacerebbe provare ad allenare una prima squadra”, ci dice Ljubisic, “In questo periodo sto seguendo molte partite dalla Promozione alla Serie C per tenermi aggiornato. Inoltre guardo spesso gli allenamenti del Vicenza. Da parte mia c’è molta passione e voglia di tornare in campo. Mi manca molto il lavoro quotidiano, il vivere la settimana e l’attesa della domenica. Ho un lavoro part-time e quindi potrei allenare anche di pomeriggio”.
Quali sarebbero le principali differenze rispetto al fatto di allenare una squadra giovanile? “Nelle giovanili si deve cercare di curare molto la crescita del singolo ragazzo. In prima squadra invece si viene giudicati soprattutto in base ai risultati. Sono comunque convinto che anche in prima squadra, la ricerca di una crescita quotidiana dei giocatori possa aumentare le probabilità di raggiungere l’obiettivo di classifica”.
Hai un modulo che prediligi? Che tipo di allenatore sei? “A mio avviso i moduli non incidono molto, semmai è importante mettere i giocatori nei propri ruoli. A fare la differenza sono i ragazzi, creando entusiasmo all’interno del gruppo. Credo molto nel lavoro quotidiano e nel curare i particolari. Sono uno di quegli allenatori a cui piace cercare di dominare la gara, non subirla. La squadra deve avere personalità e coraggio di dimostrare in partita le cose che si provano in settimana”.
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