nella foto il bomber del S.Martino Venezze Diego Barchi

Pronti via e la terza categoria rodigina ha già trovato il suo re. E’ Diego Barchi, ventisettenne bomber del San Martino di Venezze, salito sul trono dei bomber coronando l’impresa (solo metaforica, considerata la categoria) di portarsi a casa il pallone. Sua, infatti, la tripletta che nel turno inaugurale di campionato ha dato corpo al roboante 7-2 rifilato dai gialloblù ai rodigini dell’A.C. Buso. Tre gol per partire subito col piede giusto in una strada che per Diego, prolifico attaccante la domenica e apprezzato pavimentista nei giorni feriali, è sempre stata… lastricata di gol. Classe ’84, originario della frazione sammartinese di Beverare, Diego col calcio ha iniziato relativamente tardi, all’età di 11 anni. A 16 anni l’esordio in prima squadra col Beverare, in Seconda Categoria.
Otto stagioni, equamente divise tra Seconda e Terza categoria, trascorse a tirare calci ad un pallone in compagnia degli amici di sempre, quelli del paese. Di gol Diego ne ha sempre realizzati tanti: 11 due anni fa (saltando però 3 mesi di campionato) e ben 19 nello scorso torneo tra le file del Ca’ Emo, sempre in Terza Categoria. In estate lo avevano cercato in tanti. Alla fine, però, Diego è ripartito ancora dalla categoria più bassa, approdando al San Martino di Venezze.

Diego, ma la Terza Categoria non ti calza ormai un po’ stretta? 
“Beh, in estate ho avuto diverse offerte. In particolare mi voleva il Crespino, club di Prima categoria, e ormai pareva fatta. Invece all’ultimo c’è stato un imprevisto e l’accordo è sfumato. Un po’ m’è dispiaciuto, poi però sono passato oltre e ho accettato la chiamata del San Martino come stimolo per ripartire e provare a fare ancora meglio”.

L’esordio in campionato della tua squadra è stato davvero col botto…
“E’ stata una buona gara, certo. Siamo partiti bene e questo ci fa piacere. Direi però che è meglio stare coi piedi per terra e tenere a freno i facili entusiasmi. Quest’anno il campionato è partito presto, troppo presto per trarre qualsiasi considerazione. Vedi il ko interno della Turchese (2-3 col Guarda Veneta) o il largo successo (4-0) della Vittoriosa sul Polesella: quattro gol di differenza mi sembrano troppi, il Polesella è una buonissima squadra”.

Pure il 7-2 del San Martino sembra esagerato. Oppure no?
“Sono un bel biglietto da visita, questo si. In realtà il Buso ha disputato un primo tempo dignitoso. Nella ripresa invece s’è disunito e ha un po’ sbracato. Ma i rodigini avevano cambiato molto e in pre campionato avevano fatto bene. Nulla lasciava presagire un risultato simile”.

San Martino di Venezze, squadra nuova o già rodata?
“Direi piuttosto rinnovata, tutt’ora siamo ancora un cantiere aperto. Del resto gli innesti sono stati diversi. Oltre a me sono arrivati il portiere Federico Gusella (Lendinarese), l’esterno Davide Contato (S. Sofia), il difensore centrale Igor Marangotto (Arre) e a centrocampo, dal Beverare, i miei ‘vecchi’ compagni Federico Montecchio e Luca Babetto”.

Qual è, sulla carta, l’obiettivo del San Martino di Venezze?
“In tutta sincerità, cerchiamo un posto al sole. Puntiamo ad arrivare tra le prime 5, in zona play off”.

E’ più agguerrito il girone rodigino o quello padovano? 
“Direi che non fa molta differenza, la categoria è la stessa. Nelle ultime quattro stagioni ho sempre giocato nel girone padovano, quest’anno invece calcherò gli scenari del rodigino. Molti dicono che il torneo rodigino sia più difficile, invece secondo me si tratta di un luogo comune. Nello scorso torneo club patavini come Atletico Villa, Santelenese o Azzurra Due Carrare, quest’ultimo club decisamente di categoria superiore, avrebbero dettato legge anche in Polesine”.

Prossima gara, trasferta a Roverdicrè…
“E lì sicuramente la musica sarà ben diversa. Il Roverdicrè è un’ottima squadra, nel campionato scorso è arrivato ai play off e all’esordio ha impattato col Ca’ Emo. Da parte nostra cercheremo conferme. Vogliamo dimostrare che siamo competitivi e che quei sette gol non sono venuti per caso”.

Com’è il tuo rapporto col mister, Flavio Pigato?
“Direi ottimo. E’ molto esperto, sa il fatto suo e ha sempre dimostrato di credere nelle mie possibilità. Già qualche anno fa mi avrebbe voluto portare al S. Vigilio, in Seconda Categoria. All’epoca non se ne face nulla perché il cartellino era del Beverare. Quest’anno invece…”

Dal punto di vista personale, quale obiettivo ti poni?
“Quello di migliorarmi, sia dal punto di vista del gioco che realizzativo. I 19 gol dello scorso anno sono stati un bel bottino. Quest’anno però vorrei fare ancor meglio. E grazie a questa tripletta la partenza è tutta in discesa”.