Cartigliano. Ferronato: "Orgoglioso e motivato, faremo bene"
Serie D. Il tecnico, fresco di riconferma, non vede l'ora di ripartire
Vai alla galleriaDal sito ufficiale del Cartigliano, un'intervista all'allenatore Alessandro Ferronato (riconfermato in panchina) rilasciata al “Giornale di Vicenza” a firma di Alex Iuliano.
“Sette anni in… riva al Brenta” è il titolo del film che vedrà ancora protagonisti Alessandro Ferronato e il Cartigliano. Il finale era già stato spoilerato in una nostra anticipazione di qualche giorno fa, ma adesso il rinnovo del sodalizio fra allenatore e club biancazzurro è diventato ufficiale. Dunque, sebbene il futuro della Serie D sia ancora da definire, il ds Leopoldo Torresin ha già tracciato la rotta confermando al timone, appunto per il settimo anno consecutivo, l’allenatore che ha vinto tutto in casa Cartigliano e che quest’anno ha guidato la squadra ad un campionato d’alto livello in Serie D. È proprio Ferronato che ci racconta come si è arrivati alla stretta di mano con la dirigenza e con quali prospettive si ripartirà.
«La società mi ha dimostrato grande stima che io ricambio in pieno. Era doveroso parlarci prima di rendere ufficiale l’accordo perché non sono solo io a dover decidere, ma fra noi c’è un feeling che va oltre il semplice rapporto professionale. Sono orgoglioso di essere ancora l’allenatore del Cartigliano, adesso però l’attenzione di tutti deve spostarsi sulle difficoltà che ci saranno».
Con quali motivazioni si appresta ad iniziare la settima stagione sulla panchina biancazzurra? Non c’è il rischio di avere un calo? Ci saranno novità dal punto di vista tattico?
«Assolutamente no, non avrei accettato se non avessi ancora più motivazioni rispetto all’anno scorso. Continuare insieme è una nuova sfida, molto stimolante proprio perché inusuale. Chiederò molto a me stesso ed ai ragazzi, perché avremo una responsabilità in più. Ad ogni modo ci saranno cambiamenti: proveremo un impianto tattico diverso, proveremo a sfruttare altre caratteristiche di gioco e poi né io né la società volevamo lasciarci dopo un campionato interrotto… Per me non sarà il settimo anno, ma l’anno della ripartenza».
Il Cartigliano è reduce da un ottavo posto in classifica, dopo un girone d’andata esaltante che vi ha visto al comando. Fare meglio si può?
«Qualcuno può pensare che il cammino fatto quest’anno sia irripetibile: ma chi l’ha detto? È sempre e solo il campo a decretare i giudizi. Sicuramente sarà difficilissimo tenere il ritmo che abbiamo avuto nella prima parte della stagione, ma non dobbiamo sentirci legati al passato. In autunno inizierà un nuovo campionato e noi partiremo con l’obiettivo di raggiungere una tranquilla salvezza, provando a toglierci qualche soddisfazione strada facendo».
La crisi economica che investirà anche le società sportive sarà uno dei fattori che delineeranno le scelte del futuro prossimo. Secondo Lei il campionato di Serie D sarà spaccato in due: club che avranno la forza di spendere e altri che faranno di necessità virtù?
«È prematuro fare qualsiasi ipotesi visto che non sappiamo nemmeno come saranno i vari gironi, però penso di sì. Ci saranno tre o quattro club con una potenza economica invariata rispetto al passato: queste squadre non avranno difficoltà a fare offerte irrinunciabili ai calciatori. Resta poi da vedere se i rimborsi verranno effettivamente pagati… Ad ogni modo, la differenza la faranno le idee e il gruppo. Il calcio non è un’equazione economica dove più spendi e più vinci».
Che ruolo e che spazio avranno i giovani nel prossimo campionato: in generale ed a Cartigliano?
«Dare più spazio ai giovani sarà una necessità, ma a noi non cambierà molto. Il Cartigliano ha già un format mentale e applicativo collaudato: ci alleniamo di sera, valorizziamo i giovani del posto e portiamo avanti il gruppo storico di giocatori che sono grandi uomini prima ancora di essere bravissimi calciatori».
Ampliando il discorso in generale, il prossimo mercato sembra orientato alla scelta di giocatori della zona per limitare costi e spese di rimborso. Cartigliano opera da sempre in quest’ottica: avrete più “concorrenza” quest’anno?
«In realtà io credo che saremo avvantaggiati, perché se i giocatori bravi della zona rimarranno in zona, allora cosa c’è di meglio del Cartigliano? Siamo l’unica vicentina in Serie D, la società ha una reputazione impeccabile… Però è anche vero che stanno emergendo realtà importanti come Schio e Bassano».