Trofeo Veneto di Prima. La finale S. Zeno-Mestre vista dai due mister!
Guerra e Cammozzo a confronto: si gioca mercoledì sera a Caldogno
Nella foto: i due mister nel faccia a faccia, a sx Guerra e a dx Cammozzo.
Appagamento? Il verdetto del campionato che ha proiettato con due turni d’anticipo il S. Zeno Verona in Promozione, mercoledì sera nell’atto conclusivo del T. R. Veneto 2014-15 potrebbe alimentare un minor audience... La finale riservata alla Prima categoria in programma alle ore 20,30 a Caldogno (Vicenza), è un traguardo appetibile per entrambi i club finalisti: il S. Zeno di Vasco Guerra punta ad aggiudicarselo per dare la caccia allo “Slam” regionale, il Mestre di Luca Cammozzo conta di farlo proprio per mettere in bacheca un trofeo di prestigio che resterà nella storia del club arancio-nero. Ma sono i risultati delle semifinali di coppa e soprattutto il traguardo raggiunto nel week-end dai veronesi a rendere meno “tonico” il confronto che rischia di trasformarsi in passerella…
I due mister assicurano che sarà una finale vera, giocata con il massimo impegno e onorata fino al 90’. Vasco Guerra e Luca Cammozzo alla vittoria ci tengono. Ma dalle loro parole, i due undici che scenderanno in campo, saranno molto rimaneggiati. Infortuni e squalifiche, le conseguenze di una stagione giocata su due binari, hanno ridotto all’osso entrambe le rose. Vasco Guerra in questi due giorni di vigilia si è spesso guardato alle spalle per fare la conta e guardare nei occhi i propri ragazzi usciti da una domenica di bagordi. Come non concederlo a ragazzi che si sono messi alle spalle 40 gare, amichevoli comprese. Il mister sa di poter contare su un gruppo efficiente, stimolato a conquistare un nuovo alloro. Ma? Le distrazioni notturne dei festeggiamenti, si faranno sentire? “Abbiamo festeggiato com’era di dovere - spiega con un filo di voce mr. Guerra - dopo un cammino lungo e snervante, ma non mi aspetto un calo di concentrazione. La vittoria anticipata è stata fondamentale per tenerci sulla corda…
I ragazzi ora sono più sereni e sono convinto che disputeranno la finale con il massimo impegno”. Tanta è l’attesa, ma sarà una finale priva di parecchi “big”... “ Noi il doppio impegno stagionale, nel rush conclusivo lo abbiamo pagato purtroppo a caro prezzo. Sapevamo delle squalifiche di Martignoni, il nostro match-winner e del laterale Pasini, ma non mi sarei aspettato di dover rinunciare, a causa di due seri infortuni, al nostro leader centrale Troccoli (frattura al perone) e al portiere Gobetti (tendine d’Achille). Chi giocherà, e nel mio gruppo ho piacere che questa finale possano disputarla anche i “rincalzi”, darà il massimo per onorare la competizione e dimostrare ai compagni che siederanno in tribuna di essere meritevoli della fiducia accordata”. Ha studiato delle contromisure per limitare le fonti del gioco e la forza del Mestre? “Siamo consapevoli di incrociare una squadra solida, esperta, con un Bisso che riteniamo l’ago della bilancia dei loro movimenti. Viste le scelte a disposizione non rinuncerò a referto all’ ormai collaudato 3-5-2…”.
Anche il collega Luca Cammozzo ha dei dettagli da smussare. Il suo Mestre con la conquista della finale di coppa, ha raggiunto l’obiettivo (!): essere il primo club avente diritto al ripescaggio. Ma la finale ha sempre un suo fascino e perché non provarci?
“A Caldogno andremo per vincere - precisa il trainer arancio-nero - non saremo al top dell’organico e non è una scusante, ma giocheremo con il cuore per regalare alla proprietà un trofeo che resterà nella memoria. L’avversario che affronteremo ho potuto vederlo all’opera, è un’ottima squadra, in grado di variare nel corso della gara la disposizione tattica in più moduli”. Anche voi, e il referto lo evidenzierà, rinuncerete a un bel poker di titolari…“. La partecipare a due competizioni parallele con una rosa di atleti espressamente costruita numericamente per il campionato a fine stagione porta anche a questo. Gli infortuni e le squalifiche non si possono programmare. Anche noi saremo in emergenza viste le assenze certe di De Polo (due “gialli”), Alessandro Meneghel fuori da mesi, Ciobanu e poi dovrò valutare le condizioni di un paio di mediani (Pasquali) non al meglio e molto spremuti”. Da leader dei “ripescaggi”, il Mestre, scenderà in campo affamato di gloria? “Siamo arrivati alla finale, perché non crederci. Una vittoria nel T. R. Veneto, oltre al prestigio, la considero un premio collettivo. Al via c’erano 128 formazioni sullo stesso piano e una coppa che dà lustro al lavoro dell’intero club non si vince tutti i giorni”.
Questo il percorso d'avvicinamento alla finale del due sodalizi. Il S. Zeno Verona nel quadrangolare introduttivo aveva eliminato il Bussolengo, l’ Avasa H.S.M. e l’Audace S Michele Extra. Negli ottavi l’undici rossoblù si è messo alle spalle il Povegliano Veronese; di seguito ha “bocciato” le aspirazioni del Roncà e in semifinale si è sbarazzato dei padovani del Loreggia. Moto combattuto anche il percorso a salire del Mestre. La selezione degli arancio-nero è iniziata nel quadrangolare dove hanno regolato il Fossò, lo Spinea e la Robeganese/Salzano. Nei sedicesimi la band veneziana ha imbrigliato il Cavallino, negli ottavi ha “suonato” lo Zero Branco e nei quarti ha dato scacco alla Stientese. L’impennata è poi riuscita nelle semifinali con il doppio successo contro il Vedelago.