Terza Venezia: Salese, mister Marchiori soddisfatto del cammino
È una Salese decisa a risalire le classifiche e i campionati quella che da quest’anno vede sedere sulla panchina un tecnico esperto come Livio Marchiori (nella foto). E le premesse ci sono tutte con la vetta del torneo di Terza Categoria veneziana e la semifinale della Coppa Città di Venezia alle porte (8 dicembre il ritorno ed eventuale finale il 9 gennaio). Il segreto del successo lo spiega lo stesso allenatore.
“Il segreto? Il desiderio di tornare in prima categoria nel giro di due anni. Dopo la mia esperienza al Campocroce sono approdato a Santa Maria di Sala perché mi ha convinto il progetto della società che dopo essere uscita dal consorzio con il Graticolato ha voglia di rinascere, rivivere i fasti di un tempo. E noi vogliamo vincere il campionato affidandoci a giocatori esperti e di categorie superiori come quelli che provengono dal Ballò, dal Loreggia e dallo stesso Campocroce di Mirano. I vari Montin, Cecchel, Stocco e Dori una volta svincolatisi dal Campocroce mi hanno chiamato per vedere se volevo sposare con loro il progetto della squadra per formare un gruppo pronto a vincere subito. Ed eccomi qui con entusiasmo".
Senza entrare nel merito, una fusione quella tra Caltana e Salese che non sembra abbia portato i frutti sperati.
“Non voglio giudicare. So solo che il gruppo storico della Salese che prima aveva approvato la fusione, adesso è tornato in blocco per ricominciare, a partire dal presidente Sartore e da tutti gli altri come Maurizio Zuini. Hanno messo a disposizione della squadra i mezzi e l’esperienza per ripartire. Adesso posso dire che stiamo andando bene anche perché non abbiamo un solo leader in campo ma dodici, tredici giocatori importanti, segnano un po’ tutti non un solo bomber (27 reti all’attivo n.d.r.) e abbiamo subito solo tre gol. Poi oltre agli uomini d’esperienza possiamo contare sui dei giovani validi di una bella juniores (quattro, cinque elementi) alle cui spalle c’è un ottima squadra allievi. Ma sarà comunque molto dura perché Gambarare e Pellestrina non sembrano avere nessuna voglia di mollare”.
Sarà lunga sino alla fine.
“Ho una certa esperienza in merito, anche nel campionato di terza. Ho guidato il Campocroce nell’anno della promozione in seconda con il punteggio record 82 punti, ma eravamo in un torneo a 16 squadre. Anche quest’anno come mi hanno detto nei precedenti, la federazione ha fatto fatica a fare un campionato regolare: saremmo dovute essere 11 formazioni, poi hanno aggiunto Corte e Codevigo che avrebbero dovuto disputare il girone padovano per arrivare a 13, una situazione paradossale. Come livello di gioco rispetto al campionato che vinsi con il Campocroce siamo molto più avanti, vedo molte squadre attrezzate per fare bene, comprese le tre retrocesse".
E per tagliare il traguardo per primi cosa si deve fare?
“Bisogna mantenere la concentrazione sino all’ultimo. Se una squadra è più forte rischia di sottovalutare l’impegno, così sin dall’inizio ho ribadito ai miei ragazzi che dovevano comportarsi con serietà. È stata dura perché in un primo momento non hanno reagito come mi aspettavo, ma adesso le cose sembrano andare per il verso giusto. Infine speriamo che la fortuna ci assista e non veniamo colpiti da infortuni con una rosa così limitata. Poi (e sorride …) ho anche detto loro che non voglio perdere la mia imbattibilità che dura da 21 giornate: 11 dalla scorsa stagione in seconda, 7 in questo campionato e tre in coppa".