Test di serie D. Un solido e amalgamato Legnago viola il "Gabbiano"...
Il Campodarsego double-face: inventa molto, ma non finalizza. Traversa di Lauria.
Vai alla galleriaNella foto: il Legnago sceso al "Gabbiano" di Campodarsego.
Campodarsego-Legnago 0-1
Rete: 38° st Formuso
Campodarsego: Andreatta**-1° st Brino**- Sanavia***, Buson*, Bedin, Beccaro, Severgnini, Callegaro**, Tanasa, Aliu, Radrezza, Meloni
Nel st sono entrati: Dario, Lauria, Gal, Pignat, Formenti, Seno, Brentan, Nalesso, D” Apollonia, Menale, Nalesso, Caporello
Allenatore: Enrico Cunico
Legnago: Martello-24° st Russolillo**-, Dabo**, Sergi***, Tressoldi*, Friggi, Bigolin, Barone -3° pt Formuso-, Mohamed***, Zanetti, Villanova, Chiarini
Nel st sono entrati: Mattera, Falchetto, Taylor, Viviani, Rizzi
Allenatore: Andrea Orecchia
Arbitro: Toso sez. Di Padova
Note. Pomeriggio molto caldo, terreno in buone condizioni, spettatori 300 circa. Incidente di gioco al 3° del pt. a Barone suturato alla coscia con 4 punti di sutura
*** gli under di inizio gara
Campodarsego. Lavori in corso…La gara tra “Campo” e Legnago ha messo in risalto tanta corsa, continui raddoppi di marcatura, improvvise aperture diagonali, tanto gioco in sovrapposizione, intensità che, abbinata a un discreto palleggio, ha tenuto vivo interesse fino al gol del Legnago complice la difesa che sul taglio dalla sinistra ha perso la marcatura sul possente e potente Formuso abile a staccarsi sul palo lungo e incrociare il pallone di testa sul palo opposto. La partita al “Gabbiano” ha rivelato la consistenza delle due difese, arcigne, decise nel piazzare l”anticipo, ben protette dai due pacchetti mediani che hanno limitato le finalizzazioni dalla “linea rossa”, i 20-30 metri dai pali coperti in avvio da Andreatta e Martello. Nel primo quarto di gioco-al 3° nel piazzare lo scatto sul breve, Barone scivola e va a sbattere contro la balaustra in cemento a bordo campo procurandosi un taglio alla coscia-prevale la spinta del Campodarsego che in 180” conquista cinque corner calamitati nei sedici metri con differente forza a scapito del ruolo a cui sono chiamati i compagni sulle palle inattive; sul quarto angolo, “pennellato” con il contagiri, Martello si fa valere in acrobazia. Il Legnago disegnato da mr. Orecchia, ligio allo sbarramento, quando attacca fa leva sulla forza fisica e il movimento di Zanetti sostenuto da Formuso sempre puntuale a incrociare, Villanova si dispone a rimorchio e Chiarini defilato a sinistra fa da spola e collante in ripiegamento. Questa soluzione tattica allunga il “Campo” e al 16° ci prova Dabo da una trentina di metri; da un fazzoletto di terreno incustodito il terzino fa partire una bella legnata che Andreatta blocca al centro dei pali. Il caldo soffocante non placa l”ardore e il notevole dispendio fisico accentua la frenesia nel voler raggiungere la zona-tiro offuscando le idee e la brillantezza nel cercare la soluzione balistica. Al 43° sul finire del primo tempo da una palla inattiva di Radrezza, Meloni si lancia di testa e Martello compie una prodezza di riflesso. Nella ripresa la partita riprende con un paio di cambi per parte. Al 13° Lauria fa vedere il proprio bagaglio tecnico con un piazzato “sporcato” in volo da Martello che centra la traversa, ricade in area di porta dove Beccaro, avanzato a disturbo della barriera, trova il tempo e la zampata per gonfiare la rete. Toso però invalida per un inesistente offside. Nessuno protesta, e” una amichevole. Oltretutto priva dei collaboratori di linea. Il Legagno che a tratti mette a profitto la buona padronanza tattica del centrocampo al 14° prova la conclusione dalla distanza con Taylor; il pallone sfiora la trasversale. La formazione di Cunico nei momenti di respiro concede campo, ma nel contempo riesce a ribaltare l”azione con frequenti proiezioni sul fianco sinistro di Buson; solo il cross, la giocata fondamentale della scorribanda del laterale non va puntualmente a destinazione. Al 38° con il Campodarsego imbottito di under e i soli Pignat, Lauria a tenere in piedi il puzzle, i bianco-celesti di mr. Orecchia scardinano la porta di Brino con la capocciata di Formuso. Il gol dà nuovo vigore alla fase finale, i veronesi cercano di concretizzare il bis con un paio di traversoni radenti, mentre nel minuti conclusivi il Campodarsego si affida al piedino di velluto di Lauria, i suggerimenti si rivelano dei flash che non accecano la difesa ospite e nemmeno si rivelano utili inviti per le gambe dei compagni, esausti e incapaci di piazzare lo scatto.
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