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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Belluno


2.R. Il recupero a Farra d' Alpago, una prova d'equilibrio, finale 1-1

Rettangolo ghiacciato a metà campo e lungo l\'out che imbocca l\'area spogliatoio

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Nella foto: la situazione del campo di Farra d'Alpago.

Fulgor Farra-1919 Cadore 1-1 finale

Fulgor Farra: Burlon, Sanclemente, Federico Dal Paos, De Pin, A. Dal Paos, Liggieri, Bortoluzzi (11' st Alpago), Dazzi, Bortot, Matteo Peterle, Padovan

In panchina: 12 Mognol, 14 Saviane

Allenatore: Enrico Bolzan

1919 Cadore: Bernabè, Federico Zancolò, Battaiola, Coriano, Lorenzo Frescura, El Mezuari, Da Corte, Romdhani (23ì st Cavalet), De Mattia, Romano.

In panchina: 12 De Polo, 13 Soravia, 14 Lauro,  16 Naccari, 17 Casagrande

Allenatore: Enrico Ben

Arbitro: Fornarini sez. di Treviso

Reti: 38' st Alpago, 45' st Cavalet

Note. Pomeriggio soleggiato, temperatura alle ore 14,15 è di 6 gradi, terreno ghiacciato.

Spettatori 53.

Ammoniti: Federico Dal Paos, Dazzi, Liggieri, Sanclemente e Padovan

Farra d’ Alpago. Al 92’ il pareggio è il punto che non accontenta nessuno…Recuperi, una storia infinita, di lamentele... A fine gara l’1-1 hanno innescato la rabbia dei protagonisti e soprattutto dei due mister. “Richetto” Bolzan che già pregustava il successo l’ha manifestata contro il fischietto trevigiano forse permissivo a qualche contatto sul pressing finale dei cadorini; dalla parte opposta mister Ben che ha visto la squadra rimediare in extremis alla sconfitta, se l’è presa con le condizioni ambientali e il campo “impossibile” da calpestare. A torto o ragione, c’è di mezzo un risultato che mette un freno all’ascesa dei due team. Il girone R della Seconda categoria, da sempre il più penalizzato, nel pomeriggio ha dato vita al primo del 5 recuperi che al 31 dicembre dovranno completare (lo dice o lo impone, il Comitato Regionale, che mai presenzia e verifica, testando i terreni di gioco, se vi è l’opportunità di dare sfogo allo svolgimento di questi avvenimenti…) il programma del girone di andata. Il test giocato in Alpago aveva un valore assoluto nella volata d’inverno, arbitro la Fulgor Farra di mister Bolzan. I bianco verdi dopo il match contro i calaltini saranno di nuovo in campo contro l’attuale capolista, il Fiori Barp di mr. De Battista, presente al match.. La data è il 30 e la probabile sede sarebbe il “Celarda” di Feltre. Impegni in tempi stretti e giocati su terreni al limite della praticabilità. A bocce ferme la Fulgor nei 180’ che completano la fase ascendente punta a giocarsi le proprie carte e l’obiettivo è entrare nel quadrilatero del playoff, confine tracciato dall’Agordina (23), che sopravanza Alpago e compagni di 3 punti. Il 1919 Cadore sceso sulle sponde del Lago di Santa Croce con in tasca i potenziali sei punti, i due recuperi in calendario, ha l’obbligo di incamerare l’intera posta e sperare nel “sostegno” della Fulgor per scalzare dalla vetta il “Fiori”. Sulla carta la gara non ha nulla di scontato. La Fulgor Farra è imbattuta e agli avversari ha ceduto il pareggio a TRL Tarzo e S. Michele Salsa. Il Cadore di Enrico Ben è inciampato pesantemente (4-0) a Mas, ma dal 22 ottobre in trasferta si è puntualmente difeso. I due precedenti privilegiano un faccia a faccia a viso aperto: il 20 settembre 2015 i calaltini prevalsero in riva al lago per 1-0; pronto il riscatto della band di Bolzan che il 18 dicembre della scorsa stagione vinse per 2-1.

Alle 14,30 il fischio di Fornarini che ha sostituito all’ultimo il colega Simone Aversano. A referto il 1919 Cadore si presenta privo di 5 pedine; non è da meno l’undici di casa che oltre alle numerose assenze, in panchina porta solo tre alternative. Squadre accorte e molto timorose nel alzare il ritmo partita. L’equilibrio precario danneggia il fraseggio e in campo i 22 badano più a “rompere” che costruire gioco. Nel Cadore è Igor De Mattia a dettare i tempi e l’esperto play lo fa con precisione rischiando il tackle. Al 6’ la vivacità della contesa libera al tiro il possente Bortot e la conclusione si perde a lato. Al 9’ entra in azione il 1919 Cadore che si esercita nel tiro da fuori con Coriano; il pallone centrale è preda dell’attento Burlon. Al 10’ è Matteo Peterle a incunearsi per linee centrale, a cavalcata è convincente, il tiro dai 18 metri innesca il disappunto del pubblico. Ci prova ancora il mezzo sinistro di casa al 14’ la volè, affrettata, si perde lontano dai pali. Al 24’ la prima vera palla-gol per l’undici di Enrico Ben è frutto di una palla inattiva: la stoccata dai trenta metri di capitan Da Corte è bloccata a terra da Burlon. Innescata la miccia, il Cadore alza il baricentro e al 26’ rischia di capitolare. Gran botta da posizione defilata (dalla sinistra) di Bortot e Bernabè piazzato sul primo palo sventa il pericolo con ottimo riflesso. Il quarto che chiude la prima frazione mette in soggezione entrambe le squadre che manifestano le difficoltà nel reggersi in piedi.

Ripresa. La Fulgor nelle prime battute cerca di sorprendere la disposizione difensiva ospite e ci riesce all’8’ con il fendente dal limite di Coriano che picchia sul palo alla destra di Bernabè, ma a seguire l’azione oltre la linea difensiva ospite c’è Matteo Peterle che insacca il cuoio in netto offside. Il fischio di Fornarini è puntuale nessun giocatore accenna la protesta. Scampato il pericolo il 1919 Cadore si prende il pallino del gioco, ma sbatte di fronte alla tenacia e allo sbarramento dei duttili De Pin e Dazzi. Al 27’ in una fase di spinta verso i pali ospiti Battaiola in fase di liberazione-svirgolata, rischia di impallinare Bernabè. Il Cadore al 34’ prova mettere i sigilli al confronto sui calci piazzati, ma nemmeno De Mattia ci riesce da posizione invidiabile: la sospensione di Burlon è baciata da un gesto tecnico in bello stile. Al 38’, quando il pubblico dà per scontato il pareggio, è la cavalcata di Alpago e il fendente a incrociare sul palo alla sinistra di Bernabè a osannare la vittoria dei padroni di casa. Ma al 45’ il 1919 riacciuffa il pareggio con un’azione avvolgente e il cross dalla sinistra di De Mattia che Cavalet sbucato sul secondo palo insacca.

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  Scritto da Flavio Cipriani il 20/12/2017
 

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