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Campionati e Risultati: NAZIONALI REGIONALI    

Edizione provinciale di Treviso


36. Massimo Casagrande Giovanissmi. L'Udinese si suda la finale...

Martedì 7 maggio alle ore 20 la finale contro il Falmec Vittorio Veneto

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Udinese-Lia Piave (1-1) 5-2 dcr.

Udinese: Barlocco, Maria, Duca, Bassi, Berthe, Baron, Auber, Podda, Iljazi, Gotter, Centis

In panchina: 12 Saccon,13 Levinte, 14 Dervisevic, 15 Napoli, 16 Lorenzini, 17 Iacobucci, 18 Pafundi

Allenatore: Massimiliano Rossi

Lia Piave: Mion, Casagrande, Cadamuro, De Martin, Mazzon, Antoniol, Viezer, Masane, Pavan, Trevisan, Piccirilli

In panchina: 12 Maso, 13 Longato, 14 D’Andrea, 15 Shkurti, 16 Amalfitano, 17 Shqau, 18 Cutruzzulà

Allenatore: Fabio Dal Bò

Arbitro: Simone Covolan sez. di Conegliano V.to

Assistenti: Emilio Cisotto e Ibrahim El Maiche

Reti: 5’ pt Viezzer, 27’ pt Iljazi

Note. Serata fresca, temperatura di 17 gradi, terreno in perfette condizioni, illuminazione sufficiente, spettatori 80 circa

Recupero: pt 1’ st 4’

Godega di Sant’ Urbano. L’Udinese la spunta dal dischetto e il Lia Piave è costretto a cedere il pass della finale alle “zebrette”. La finale del “Casagrande“ vedrà i friulani impegnati in un remake contro il Vittorio Veneto. La seconda semifinale della 36^ edizione del memorial “Massimo Casagrande” ha offerto una prestazione tirata e piacevole. Il verdetto è messo in bilico da subito sul vantaggio del Lia Piave al 5’. E’ abile e rapida la band di mr. Dal Bò nel ribaltare l’avanzata davanti a un’ Udinese sbilanciata sulla linea mediana e attaccare la difesa bianconera; Viezzer defilato sulla destra coglie l’occasione nell’ampio corridoio che si apre davanti ai propri occhi. Il tornante di destra gialloblù allarga il raggio dell’azione, in prossimità dei sedici metri rientra sul mancino e con un certosino interno sinistro beffa Barlocco sul secondo palo. L’Udinese non resta a guardare e organizza rapidamente la reazione. I bianconeri al 13’ si rendono protagonisti al tiro con la fiondata di Centis che Mion vola e smanaccia a mezza altezza sul palo ala propria destra. Insistono i ragazzi di mister Max Rossi e al 16’ Mion è costretto a lasciare i pali e sventare in uscita a piedi uniti l’entrata di Auber. L’Udinese manifesta il crescendo tecnico tattico velocizzando il fraseggio e lo scarico  sugli attaccanti. Davanti a Mion i friulani creano altre due occasioni per finalizzare il cuoio a rete, ma la reazione e la grinta riversata dai ragazzi di mr. Dal Bò sopperisce alle momentanee lacune di reparto. Il Lia comunque non bada solo a limitare i danni e difendere il vantaggio. Al 21’ Viezzer è di nuovo protagonista: artefice sulla sinistra di un anticipo sul portiere in uscita all’altezza del vertice dei sedici metri: il lob dell’estrema destra a porta sguarnita muore a fil di palo. Viezzer fa lena sulla potenza e la forza muscolare e la difesa friulana subisce l’impeto dell’ala trevigiana: al 24’ il fulmineo sinistro a tagliare l’intero specchio della porta non trova però compagni a sostegno. Al 27’ l’ Udinese pareggia con Eljazi rapido nell’incunearsi tra le maglie della difesa sanpolese e beffare da sotto Mion.

Ripresa. Sono il dinamismo e la fase a contrasto a emergere nella seconda parte della semifinale. E’ una frazione molto tirata con poche occasioni da rete e frequenti contatti. Al 21’ è Mion a esibirsi in plastico volo sul palo lungo sulla girata in mischia di Gotter. Il Lia Piave abbozza alcuni contropiede che non trovano spiraglio. L’Udinese della ripresa mette sul piatto della bilancia un maggiore dinamismo e la rapidità nel far girare il pallone stronca la reazione trevigiana e obbliga il Lia a repentini ripiegamenti. Al 28’ grave pasticcio nell’area sanpolese: sul retropassaggio al portiere, Mion non accelera il rilancio, subisce il takle nell’area di porta, ne scaturisce una furibonda mischia e per ben tre volte i bianconeri non riescono ad affondare la stoccata a porta vuota. La soluzione meno attesa sono i calci di rigore. La lotteria meno gradita in una partita di calcio. L’Udinese all’errore iniziale del “Lia” si dimostra più precisa e, a spianargli il passaggio in finale è il secondo errore dagli undici metri di Pavan.

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  Scritto da Flavio Cipriani il 02/05/2019
 

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