(di Mattia Capraro)

Nel calcio, alla lunga, vince sempre il più forte o, almeno, chi se lo merita. Opinione personale, come sempre, ma credo ci siano pochi dubbi sul traguardo del Vitt San Giacomo ottenuto oggi a Cappella Maggiore nello spareggio promozione con l’Itlas Santa Giustina. Sicuramente e ripeto sicuramente, opinabile e ripeto opinabile, sono scese in campo le due compagini di Seconda R che, sulla carta, erano e si sono dimostrate poi, nel corso dell’intera stagione, le più valide. Non me ne voglia il Castion e neppure l’Auronzo, ma credo che lo spareggio odierno sia stato il giusto appello allo scettro finale. Chi si poteva permettere gente del calibro di Cesca e Ostet, chi di gente come Viel e Pisacane, chi di Tamburlin in porta, la diga Da Col e la qualità di Dall’Anese,  solo per dirne alcuni?

Di poco opinabile rispetto a quanto penso e scrivo, ci sono 30 giornate al comando per la truppa di San Giacomo, tre vittorie su tre nelle partite contro la concorrente compagine di Serravalle, un’andata da record, una flessione invernale preoccupante, ma colmata prima che fosse troppo tardi e, infine, l’undici più omogeneo su tutti i reparti. E’ vero che ad agosto sembrava azzardo dare per favorita “la gialloblu” di mister Angelo Cesca rispetto a quella del Ds Alessandro Cadalt, ma i nomi arrivati in estate nella frazione Nord di Vittorio Veneto e un ripescaggio cercato e trovato hanno fatto gridare allo squadrone assieme al già quotato Vitt dell’allora mister Charlie Pierobon; così è stato! Era opinione estiva, è stata realtà primaverile. Ciò non toglie che nello spareggio odierno sono emersi alcuni limiti di Ostet e compagni. Scarso gioco, poche geometrie a centrocampo e, spesso, la sola scelta unita alla speranza in quei due li davanti d’altre categorie. Non è stata una partita bella, almeno nel primo tempo, non è stata stupenda neppure nella ripresa. Qualche “se” e qualche “ma” c’è eccome. Al 55° minuto Daniele Ostet salta Nicola De Col e frana a terra in piena area. Dal seggiolino centrale dello splendido impianto di Cappella Maggiore non si può dare un giudizio equo, ma Ostet non aveva motivi di cadere platealmente essendo lanciato a rete. Simulazione e ammonizione e partita che cambia in toto a favore di un più ordinato Vitt San Giacomo, con un Salvo Vienna in più e un Daniele Viel a cui è davvero impossibile staccare palla una volta entrato in possesso della stessa. Le occasioni a favore dei bianconeri di San Giacomo sono maggiori, su questo non vi sono dubbi. L’Itlas sbaglia molto ad impostare il gioco, soprattutto nel secondo tempo, soffre molto sugli esterni, ma quando parte in avanti sono pensieri. Il primo gol, però, è una doccia fredda sulla testa e nell’animo gialloblu; discesa sulla sinistra di De Col che col sinistro velenoso mette a centro area per la sponda Ivan Pisacane e all’altezza del dischetto il più lesto è Matteo Dall’Anese che batte Luca Lamberti con l’aiuto di una deviazione. Tutto molto bello nell’azione corale dei ragazzi di mister Tormen. Sino al 35° minuto la partita era stata sorniona, equilibrata, ma col pallino del gioco più nei piedi della squadra di Tormen che in quella dell’undici guidato da Cesca. Opinione, sempre opinione di chi vorrebbe tanto giocarla una gara così piuttosto che guardarla dalla tribuna. Le cose non vanno per il verso giusto al Santa Giustina quando il direttore di gara caccia dalla panchina mister Cesca e, quando, sul risultato di 2 a 0 a sfavore, Daniele Ostet va sotto la doccia anticipatamente con un rosso diretto che, non è giudicabile dalla tribuna, ma additabile come protesta veemente. Chi lo sa di preciso? Io no, ma è un duro colpo all’immediato futuro dei ragazzi in maglia crociata. La ripresa però mostra un Vitt San Giacomo compatto, volenteroso, le cui paure sono lontane anni luce e, per la legge del più forte, è giusto che a timbrare il cartellino sia Salvo Vienna, bravo a freddare Lamberti e la zona Ovest della tribuna dopo uno scambio veloce all’interno dell’area di Serravalle. Siamo al 25° minuto circa ed è festa grande per capitan Nicola Tamburlin e compagni, è la liberazione dopo tre anni di purgatorio post play off, è linfa vitale per chiudere definitivamente un match che, inevitabilmente, correrà poi sino alla fine sui binari della Prima Categoria a tinte bianconere.

A fare da cornice un pubblico splendido, da una parte e dall’altra, con i tifosi del Vitt sicuramente più calienti e coreografici. In sponda serravallese solo qualche coro all’indirizzo della terna, ma anche un numero notevole di sostenitori a tinte gialloblu. Opinione personale ancora? 500 anime a Cappella Maggiore, forse anche di più. Tutto bello! Massimo Cesca mette la perla alle spalle di Tamburlin con un pallonetto da cineteca quando la testa dei ragazzi di Sandro Tormen è già al brindisi di chiusura; siamo circa al 90°…Non c’è più tempo! Il triplice fischio di chiusura trascina l’entusiasmo del Vitt sotto la tribuna dei supporters; cori, gavettoni, abbracci. Per l’Itlas tutto diviene offuscato, ma del resto questo è il calcio, a vincere è uno solo, tutto arriverà forse a posteriori e, ancora una volta, sarà il campo a dare le risposte, le smentite e le certezze alle opinioni dei più più. Il calcio non si ferma di certo qui.

Complimenti personali, ma credo che siano complimenti obiettivi di molti, al Vitt San Giacomo e alla società tutta, ma complimenti anche al Santa Giustina, arrivato laddove meritava. Di certezza ve n’è solo una; oggi, domenica 11 Maggio 2014, il Vitt San Giacomo è la più forte squadra di Seconda R e, come tale, saluta in festa il treno che lo ha portato in Prima Categoria…Bravi davvero e un buon proseguo a chi ha ancora molto da giocare, da sognare, da vivere…